Vicenza, il PremioUbu Roberto Latini al Teatro Astra sabato 24 gennaio
Ha ricevuto lo scorso dicembre il prestigioso Premio Ubu come miglior attore dell’anno per la sua interpretazione ne “Il servitore di due padroni” diretto da Antonio Latella. Ma Roberto Latini non è solo un interprete di prim’ordine: è anche un autore e regista in grado di esprimere una visione profonda e personalissima del teatro, nonché uno degli artisti più interessanti della scena italiana. E, per la prima volta a Vicenza, sabato 24 gennaio (ore 21) col suo Fortebraccio Teatro presenterà al Teatro Astra il suo ultimo lavoro, “I GIGANTI DELLA MONTAGNA. ATTO PRIMO” di Luigi Pirandello, all’interno della rassegna “Terrestri 2014/15”.
La rassegna è curata da La Piccionaia Teatro Stabile di Innovazione per il Comune di Vicenza con il sostegno di Ministero dei Beni Culturali, Regione Veneto, Provincia di Vicenza, Circuito Teatrale Arteven e Askoll.
Con questo spettacolo Latini si misura con una pietra miliare del teatro del Novecento, realizzando un adattamento dell’ultimo dei capolavori pirandelliani. Dopo “Lazzaro”, in cui Pirandello tratta in forma di mito moderno il tema religioso, e “La nuova colonia”, mito sociale, “I giganti della montagna” è il mito dell’arte. La vicenda è quella di una compagnia di attori – la Compagnia della Contessa – che, nelle sue peregrinazioni, giunge alla villa della Scalogna: un luogo e un tempo indeterminati, al limite fra favola e realtà, dove la compagnia sembra avere un appuntamento col proprio doppio. Il Mago Cotrone e la Contessa Ilse, infatti, stanno l’uno all’altra come scienza e coscienza, mentre gli stessi Giganti, mai visti o vedibili, sono così nei pressi di ognuno da poter essere immaginati come proiezioni di sé. Latini non aggiunge altre parole alla trama, assecondando la peculiarità del testo di Pirandello, scritto nel 1933 e rimasto incompiuto a causa della morte dell’autore (che ne ultimò solo il primo atto intitolato “I fantasmi”). “Ho sempre avuto una grandissima attrazione per i testi cosiddetti incompiuti – spiega Latini -. Mi sembrano così giusti rispetto al teatro. Per la letteratura, per il teatro, l’incompiutezza è qualcosa di ontologico. Trovo perfetto per Pirandello e per il Novecento che il lascito ultimo di un autore così fondamentale per il contemporaneo sia senza conclusione”.
Dalla sua prima rappresentazione postuma nel 1937, il testo di Pirandello ha attraversato il teatro del secolo scorso in diverse versioni, tra cui quelle più celebri di Giorgio Strehler e di Leo De Berardinis. Ed è proprio quest’ultima che la critica ha accostato al lavoro di Roberto Latini, molto personale e suggestivo. “Voglio immaginare tutta l’immaginazione che posso – spiega l’artista – per muovere dalle parole di Pirandello verso un limite che non conosco. Portarle ‘al di fuori di tempo e spazio’, toglierle ai personaggi e alle loro sfumature, ai caratteri, ai meccanismi dialogici, sperando possano portarmi ad altro: altro che non so; altro, oltre tutto quello che può sembrare”.
In scena, è lo stesso Latini ad interpretare tutti i personaggi, dialogando con la musica e i suoni di Gianluca Misti e le luci di Max Mugnai. Tra i crediti dello spettacolo spicca la dicitura “senza Federica Fracassi”, riferita alla pluripremiata attrice che ha accompagnato la creazione dello spettacolo. “Ho condiviso parte fondamentale di questo percorso insieme a Federica – spiega il regista -, ai suoi colori e alla sua capacità di stare nell’abbandono, sul confine tra favola e realtà, ma ho infine deciso di assecondare una forma che mi chiama a un attraversamento in solitaria.
La scritta in locandina non è per sottolineare un’esclusione, ma, al contrario, per riconoscerle ogni merito”.
I biglietti sono in vendita al costo di 14 euro l’intero e 12 euro il ridotto. Ancora disponibili gli abbonamenti a 5 spettacoli a scelta libera (intero 60 euro, ridotto 50 euro).