Norman Atlantic, Napoli piange i camionisti Rinaldi, Liccardo e Balzano dipendenti della Eurofish 

Fine anno di mestizia nel capoluogo campano colpito da un terribile lutto. Due camionisti partenopei sono morti nel terribile rogo della nave ed un altro è disperso. I tre camionisti sono dipendenti della ditta Eurofish.

I tre napoletani stavano portando a termine un trasporto di pesce per i cenoni di Capodanno. Si tratta di Giovanni Rinaldi 34 anni, che viveva a Sirignano nell’Avellinese, originario di Torre del Greco; Carmine Balzano 55 anni, disperso, originario di Napoli e Michele Liccardo, 32 anni originario di Villaricca. Tutti sposati e con figli.

I tre napoletani erano dipendenti della società EuroFish il cui amministratore, Pietro Avolio, è anche presidente del consorzio ittico napoletano. I tre camionisti napoletani lavorano presso la sede di Mugnano della Eurofish, società con sedi a Napoli, Volla, Mugnano e in Spagna. Gli uomini della Capitaneria avrebbero mostrato ai parenti dei trasportatori le foto di due corpi recuperati a poca distanza dal traghetto.

I tre camionisti della EuroFish trasportavano regolarmente i prodotti sulla rotta Igoumenitsa-Bari a bordo dei traghetti della società SuperFast. In questo caso, però, hanno utilizzato la Norman partendo da Igoumenitsa con arrivo ad Ancona per questioni logistiche. I tre erano partiti in aereo il 26 con destinazione Igoumenitsa, lì hanno trovato i camion, hanno preso un carico di anguille e si sono diretti verso il porto per salire a bordo del traghetto. L’arrivo era previsto per il 28 ad Ancona.

Carmine Balzano viveva ai Quartieri Spagnoli. Il cognato dell’uomo, Enzo Spina, ha riferito che i familiari non hanno riconosciuto il corpo. Il disperso, stando al racconto del cognato, viveva ai Quartieri Spagnoli e aveva ottenuto un contratto di un mese. Sposato e padre di tre figli, era partito in aereo da Napoli con gli altri alla volta della Grecia dove li attendevano i tir. Il primo volo che doveva condurli in Grecia è però stato costretto a rientrare in aeroporto a causa di un problema. Successivamente i tre sono riusciti a salire a bordo di un altro aereo e atterrare in Grecia, prelevare il carico e dirigersi verso il porto. Per una nuova e tragica coincidenza, però, la nave che avrebbe dovuto riportarli in Italia era già partita al loro arrivo in porto. Così i tre sono stati costretti a prendere la nave successiva. Quella che li ha portati alla morte.