Grazie

Scan10008 Nei giorni concitati, antecedenti al grande evento del 25 Dicembre, sono andato a toccare con mano la realtà dei cosiddetti “ Centri Commerciali “ che per sua connotazione significa un raggruppamento di realtà diverse in un’unica entità snodata su un unico piano a volte su due detta “ Galleria”. Sono certamente ambienti accattivanti specialmente ed in maniera particolare in queste grandi occasioni, un tripudio di luci, e di colori a predominazione del rosso nelle vetrine, negli addobbi, che invitano o meglio dovrebbero invitare allo shopping ( un termine che odio in quanto di origine anglosassone e non mediterranea). Passeggiando e osservando tutto l’insieme saltano agli occhi di chi è abituato a guardare le cose e non a lasciarsi guardare dalle cose, le realtà sommerse, che sono le cosiddette “ maestranze “ o in parole semplici “ il lavoro di una moltitudine di persone, donne e uomini, che dietro le quinte di questo immenso e snaturato teatro dell ‘assurdo, si muovo in turni di lavoro pazzeschi e massacranti, sempre per la stessa misera paga. C’è un ordine da seguire in questa considerazione del tutto personale, gratuita e opportuna in questo caso. Il cuore pulsante di questi enormi polmoni commerciali è solitamente il Supermercato di una catena che può essere dei “ Carrefour” o dei “ Bennet” – “ Panorama “ –Despar” etc, etc. entrandoci il colpo d’occhio è magnifico, eccellente. Ma per far trovare agli avventori, o clientela che sia, la merce negli scaffali qualcuno o più di qualcuno ce l’avrà messa e sono squadre di ragazzi e ragazze a turno al mattino presto ( dalle 4 alle 8 ) che sistemano l’infinità varietà di prodotti. Ci sono gli addetti che “ allarmano” specificata merce più appetibile per i ladri, c’è il personale che puliscono le corsie, gli addetti all’orto-frutta, i panificatori, macellai, gli addetti ai banchi del pesce che d’estate e d’inverno devono mettere le mani nel ghiaccio per approntare i banchi. E’ tutto personale a turno, personale sottopagato e sfruttato non dai datori di lavoro poiché essi si basano sulla paga sindacale, ma sfruttati dal Sindacato stesso; questi “ personale” sono persone che sfortuna loro lavorando in questi grossi Market, specialmente in queste mattanze, non hanno ne orario, ne famiglia. Perché a fine turno da colei che è all’ingresso ad impacchettare merce non del market all’ultima addetta alle casse o alle pulizie, rientrando a casa non vedono altro che il letto e certamente non avranno voglie di cin-cin o di auguri, ne di mettersi a cucinare o il stare semplicemente sedute/i a tavola. E sempre per la stessa misera paga base aumentata dalle ore degli straordinari ! Bisogna chiedersi se ne vale la pena, ne vale la pena ammazzarsi o stare male di tanta fatica? Allora chiedersi e chiedere loro dove sia il senso di questa festa dissacrata e infangata dai carrelli stracolmi di cibo che poi andrà a finire in discarica? Dov’è il senso, il significato? Forse nei dolori alle braccia, alle gambe per il lungo rimanere in piedi, alle mani per lo straccio e la scopa passati a terra, alle lunghissime ore senza la possibilità di potersi sedere un solo secondo, ne bere un po’ di acqua. E’ questa la nuova forma di sfruttamento e di schiavitù! E poi, in ultima cosa pregare il Dio di non ammalarsi poiché il lavoratore o la lavoratrice al suo rientro il più delle volte è soggetto a una specie di “ punizione” celata. Per accedere a questi Centri Commerciali si attraversa la famigerata “ Galleria “ un lungo serpente su cui si affacciano vetrine di negozi e profumerie, o del di “ tutto “ ; la troviamo accogliente e pulitissima, calda e fresca d’estate. La galleria nei mesi estivi è diventata il punto di ritrovo della gente per passeggiare e rinfrescarsi allo stesso tempo, spendendo poco, pochissimo; d’inverno per scaldarsi e passare qualche ora in un insieme di attori e recitanti, un insieme di offertori e compratori. Anche qui il solito personale addetto, la maggior parte donne con o senza famiglia che girano continuamente con degli enormi carrelli pieni di materiali per la pulizia dei lunghi corridoi, dei bagni che gente educata imbratta di piscio e di escrementi, senza riguardo, senza rispetto ne per il “prossimo” né di quelle donne che in certi casi vomitando l’anima devo pulire. Personalmente, come raro avventore, più come “uomo” desidero manifestare il mio grazie a tutte queste persone avanti e dietro le quinte; per quel che basti o possa significare il mio grazie è alla loro dignità, alla loro grandissima volontà, al loro enorme sacrificio di guadagnarsi consapevoli d’essere sfruttati e da arresi, la misera paga base di 600€ al massimo di 900€ al mese ( forse, perché non sono in possesso di alcun dato). Grazie dei vostri sacrifici e della vostra grande fatica. A voi vadano i miei più sinceri auguri non di buon Natale perché non ve ne frega, ma di ottenere e avere riconoscenza, tradotta in qualche lira in più sul vostro stipendio affinchè voi stessi possiate dire “ ne è valsa, la pena”! Grazie