Roma, Testaccio completata la Fontana delle anfore. A gennaio inaugura la storica piazza

fontana anforeLa piazza del vecchio mercato di Testaccio cambia volto. Terminate la ripavimentazione in sampietrini e la ricostruzione della “fontana delle anfore” di Pietro Lombardi, ricollocata nella sua sede storica, si conclude la riqualificazione del cuore del quartiere. Un progetto partecipato che restituisce ai cittadini uno spazio pubblico con alberi, panchine e nuovi lampioni a led. L’inaugurazione è attesa per gennaio. L’intervento è stato coordinato dall’assessorato allo Sviluppo delle Periferie, Infrastrutture e Manutenzione Urbana e dal Dipartimento SIMU in accordo con la Sovrintendenza e il Municipio I. “Roma ha una nuova piazza Testaccio, più bella e vivibile che mai. Merito di un lavoro imponente, completamente partecipato con cittadini e municipio, che mette insieme storia e innovazione” ha detto l’assessore Paolo Masini. “La mappatura laser e il trasferimento degli oltre 300 blocchi della fontana, le nuove pavimentazioni, i percorsi hi-tech per non vedenti, i nuovi angoli per la socialità sono solo una parte di tutto questo”. “E’ la realizzazione di un impegno per Testaccio voluto dai cittadini che hanno portato le loro idee in questa riqualificazione – sottolinea Sabrina Alfonsi, presidente del Municipio Roma I – l’impegno viene mantenuto nei tempi stabiliti con un’attenzione all’accessibilità che deve essere alla base di tutti i lavori pubblici della città”. La storia. Poco dopo il suo completamento intorno al 1920, piazza Mastro di Giorgio – attuale piazza Testaccio – divenne la sede di un mercato spontaneo. Nel 1926 fu indetto dall’amministrazione un concorso di progettazione per adornare l’area, vinto dall’architetto Pietro Lombardi con la fontana detta “delle anfore” per i suoi rilievi, ispirati all’oggetto simbolo del rione. Il degrado in cui versava la fontana già pochi anni dopo la sua realizzazione a causa della presenza del mercato, spinse il Governatorato nel 1935 a trasferirla nella vicina piazza dell’Emporio. Negli anni ’60 il mercato fu dotato di una struttura coperta. Con il recente spostamento del mercato nella nuova sede di via Galvani, Roma Capitale ha avviato il percorso partecipato per la riqualificazione della piazza e la ricollocazione della fontana. Il progetto. I lavori sono partiti a maggio 2013 con la demolizione delle strutture del vecchio mercato. In seguito si è lavorato alla sostituzione della pavimentazione con pietra lavica molto resistente per l’area più esterna e con sampietrini attorno alla fontana. Le panchine, in ferro zincato e legno iroko, ricordano le sedie che dopo le ore di mercato prendevano il posto di ombrelloni e carretti, trasformando la piazza in luogo di convivialità. Otto nuovi platani e quattro jacaranda, alberi dai fiori blu cobalto, completano la dotazione arborea della piazza. La nuova piazza ha ora un percorso per non vedenti con rilievi differenti in base al servizio (ad es., la panchina) o all’ostacolo che si incontra e, sotto la pavimentazione, appositi sensori consentono ai bastoni elettronici di ricevere informazioni aggiuntive. Il progetto di riqualificazione è stato curato e diretto dall’arch. Valentina Cocco del Dipartimento SIMU, quello di restauro coordinato dalla dott.ssa Anna Maria Cerioni della Sovrintendenza Capitolina. La fontana. All’inizio di settembre, con il finanziamento delle opere mancanti, i 350 elementi che componevano la fontana delle anfore – il più pesante di 28 quintali – sono stati via via numerati e smontati in piazza dell’Emporio e mappati a laser per consentire la riproduzione di ciascuno dei pezzi in caso di necessità. I singoli “tasselli”, i gradini del basamento, i quattro vasconi e le vaschette, il corpo monumentale decorato con 45 anfore, sono stati poi via via trasferiti in piazza Testaccio e rimontati (lavori eseguiti dall’impresa “il Cenacolo” di Marco Pouchain con la consulenza di Giorgio Mori). I restauratori sono ora all’opera per concludere la pulitura, l’equilibratura cromatica e la messa in funzione del sistema idraulico.