Le sfilate di AltaRoma di gennaio 2015 non si terranno

La decisione è stata presa dall’assemblea dei soci convocata per deliberare sulle nomine e sulla determinazione del contributo per il 2015. L’assemblea, a cui hanno preso parte la Camera di Commercio (60% di quote) e il socio Regione Lazio, assenti i soci Provincia di Roma e Risorse Spa, si è conclusa, viene precisato nella nota, “ancora una volta, la terza in un mese, con un rinvio della trattazione dei temi all’ordine del giorno proposto dal socio di maggioranza”.

“In assenza di decisioni dei soci – si apprende da una nota stampa – sul contributo annuale, gli amministratori della società si trovano nell’impossibilità di assumere alcun impegno rispetto al 2015, a partire dalla manifestazione di gennaio prossimo. Come più volte sottolineato ai soci, AltaRoma, pur avendo svolto fino ad oggi le necessarie attività preparatorie, raccolto la disponibilità a prendere parte alle sfilate e ai progetti della manifestazione, da numerosi designer, maison ed accademie, ed essendo pronta a proseguire nella realizzazione della manifestazione, in virtù di questo ulteriore rinvio, a poche settimane dall’evento, si vede oggi costretta a congelare ogni attività, in attesa di nuove determinazioni da parte dell’Assemblea dei soci”.

“Al di là delle conseguenze negative della cancellazione della manifestazione di gennaio – scrive il direttore generale di AltaRoma Adriano Franchi – riassumibili in perdite di risorse da parte di sponsor privati, perdita di credibilità di AltaRoma, perdita di immagine della città di Roma, problemi alle case di moda e accademie che contano sulla manifestazione di gennaio, rischio di perdita del progetto ‘Who is on next?’, perdita di una delle principali opportunità di lavoro per circa 200 professionalità, imprese e maestranze coinvolte nell’indotto generato dalla manifestazione, perdita di partnership utili alla internazionalizzazione delle case di moda, il rischio reale che si sta correndo è quello della dispersione definitiva ed irreversibile di un patrimonio di utilità e opportunità che oggi ha acquisito un valore sicuramente superiore al passato e potrebbe risultare come il più facilmente spendibile per la ricostruzione di un futuro di crescita per il sistema produttivo del territorio. Non mi sfuggono la drammaticità del momento e le criticità che ciascuna istituzione territoriale è costretta ad affrontare al proprio interno, ma ci tengo a ricordare che AltaRoma è una società partecipata che chiude i suoi bilanci in attivo e investe la gran parte delle sue risorse in progetti a favore dello sviluppo del territorio e della promozione del Made in Italy”.

“Mi auguro fortemente che grazie all’impegno dei soci – conclude la presidente di AltaRoma, Silvia Venturini Fendi – si possa scongiurare questa empasse, perché ho il timore che possa perdersi una occasione utile a riconfermare la fiducia nell’intervento pubblico a sostegno dello sviluppo e ricostruire la speranza in uno dei più importanti settori produttivi su cui il Paese potrà contare per la propria ripresa futura”.