Associazione Potentialmente su iniziativa Chi educa la società

Si è conclusa nei giorni scorsi la manifestazione “Chi educa la società?” promossa dall’Associazione Potentialmente Onlus a Potenza, in collaborazione con la coop. sociale La Mimosa, l’Ordine degli Assistenti Sociali della Basilicata ed il patrocinio del Comune di Potenza e della Regione Basilicata. Promozione e diffusione dell’inclusione sociale, della condivisione e della coesione sono stati i perni attorno a cui hanno ruotato i vari appuntamenti dell’iniziativa; valore aggiunto è stata la presenza di Alain Goussot, docente di Pedagogia Speciale presso il Dipartimento di Psicologia dell’Università degli Studi di Bologna. Un’occasione di confronto e crescita per l’intera comunità cittadina. Gli operatori della scuola, del volontariato, degli ordini professionali e delle istituzioni locali – spiegano i promotori dell’iniziativa in una nota – hanno partecipato con interesse sottolineando l’importanza di mettere in pratica la cultura della collaborazione. “Oggi – ha sottolineato il prof. Goussot – è necessario adottare nuove strategie che esulano da discorsi moralistici e tentano di fornire una soluzione ad una situazione di emergenza educativa. Occorrono, prosegue, modelli educativi di riferimento da ricercare nella famiglia e non sul web. Il rispetto e la correttezza verso l’altro devono costituire la base di qualsiasi rapporto. Prendersi cura e non curare, rispettare la dignità dell’altro come soggetto di diritto e di desiderio e non vederlo come oggetto di assistenza o come categoria clinica, ma come soggetto portatore dell’infinito di cui è potenzialmente portatore ogni essere umano”. A seguito degli eventi di “Educa-Azione”, Potentialmente continuerà il suo percorso di diffusione della cultura dell’inclusione, intesa nella sua dimensione relazionale, provando a creare nuovi spazi di convivialità inclusiva e favorire la partecipazione di tutti alla vita della comunità affinché si sviluppi una pedagogia dell’emancipazione e dell’esempio che faccia dell’apprendimento cooperativo la molla del suo agire umanizzante. Potentialmente, infine, ringrazia l’Amministrazione Comunale per la sensibilità dimostrata e la collaborazione garantita durante tutta la fase organizzativa degli eventi e per aver, a seguito di una nostra sollecitazione, riposizionato all’interno del Teatro Stabile la pedana che favorisce l’accesso a teatro anche alle persone con disabilità motoria, con l’auspicio che si adotti una soluzione definitiva e pienamente accessibile. Se l’inclusione deve ripartire dagli esempi, anche un semplice gesto, a volte purtroppo non ancora scontato, può essere utile per il raggiungimento degli obiettivi che tutti si pongono teoricamente, ma pochi poi sono in grado di porre in essere in concreto. Oggi più che mai, restiamo convinti che solo mettendo in pratica la cultura della inclusione sarà possibile “educare la società”. Ognuno, noi per primi, ha il dovere di prendersene carico.