Schettino afferma che dell’inchino non ha avvisato la Costa

L’ex comandante, in aula, alla domanda se Costa fu informata del mutamento di rotta, ha detto che “nelle varie probabilità la navigazione sotto costa si è sempre effettuata” e “il comandante della nave ha la facoltà di tracciare la rotta ma non ha nessun obbligo di informare l’armatore”.

Schettino ha anche ricordato che i contatti con il comandante in pensione Mario Palombo, che spesso soggiorna sull’isola, e la richiesta del maitre Antonello Tievoli lo indussero a decidere per l’avvicinamento al Giglio. “Considerato anche l’aspetto commerciale volevo prendere tre piccioni con una fava”, cioè fare un piacere a Tievoli, “omaggiare l’isola e Palombo” e dare un valore aggiunto all’aspetto commerciale della crociera. “Non l’ho fatto per fare un favore alla Cemortan”. Lo ha affermato Francesco Schettino interrogato come imputato al processo di Grosseto, negando che il motivo dell’avvicinamento al Giglio fosse per fare colpo sulla hostess e ballerina moldava Domnica Cemortan. Schettino ha confermato che al momento dell’impatto la moldava era in plancia di comando insieme al maitre Tievoli, a Ciro Onorato e altri. In generale, secondo Schettino, nelle crociere può capitare che gruppi di passeggeri siano ospitati in plancia di comando per osservare la navigazione e le operazioni di governo della nave. “Al massimo è ammessa una dozzina di passeggeri per volta” e «”mai nelle navigazioni sotto costa”, ha spiegato Schettino dicendo di ricordare che la direzione commerciale per queste esperienze faceva pagare 50-60 euro e che è usuale organizzare le visite in plancia nelle crociere in Norvegia dove i passeggeri non escono all’esterno.