Progetto Reti la comunicazione rivolta agli immigrati

Uno sguardo oltre. Di là dalle lingue. Oltrepassando le differenze. La Basilicata si apre ancora di più al variegato mondo dell’immigrazione extracomunitaria mettendo in connessione due società solo in apparenza distanti tra loro attraverso un sistema in cui tutti gli attori territoriali sono parte integrante di un più ampio progetto.

In Regione il Dipartimento Politiche della Persona, insieme con l’associazione Federazione italiana lavoratori emigranti e famiglie di Basilicata e l’organismo di ricerca Exo, ha presentato il progetto Reti territoriali per l’integrazione degli immigrati finanziato dal ministero dell’Interno nell’ambito dei fondi Fei. Il seminario di questa mattina ha avviato ufficialmente l’iniziativa che si pone come obiettivo l’attivazione di una rete informativa capillare sull’intero territorio con modelli di comunicazione efficaci ed efficienti, valorizzando le esperienze degli sportelli per gli immigrati già esistenti integrandoli con ulteriori strumenti di sensibilizzazione. Nell’era dell’informazione digitale non poteva mancare un portale web plurilingue in grado di promuovere conoscenze adeguate e funzionali per i diritti e i doveri degli extracomunitari con brochure e video sugli stili di vita delle comunità locali per avviare i migranti verso una maggiore integrazione sociale ed economica attraverso i temi della legalità, della sicurezza sui luoghi di lavoro, dei servizi socio-assistenziali, sulle opportunità linguistiche e su tutto ciò che riguarda i loro bisogni attraverso video, brochure e fumetti. E’ prevista anche una banca dati sulla presenza degli immigrati nei singoli contesti locali, formando allo stesso tempo gli sportellisti e i mediatori culturali.

“La Basilicata – ha rilevato nel corso del seminario Carolina Di Lorenzo, dirigente dell’ufficio Gestione Terzo Settore – già dal 1996 si è dotata di un’apposita legge, la numero 21 attraverso la quale si è voluto garantire agli immigrati e alle loro famiglie l’assistenza sanitaria, il diritto al lavoro e allo studio al fine di superare le differenze sociali ed economiche. Le associazioni di volontariato – ha poi aggiunto Di Lorenzo – svolgono in quest’ottica un ruolo fondamentale affiancando e a volte sostituendo quel vuoto lasciato dalle istituzioni pubbliche. La Regione – ha poi concluso Di Lorenzo – si è dotata di un piccolo fondo finanziario messo a disposizione di quegli enti locali che hanno già raggiunto un certo grado di aggregazione”.

Il Progetto che terminerà nel giugno del 2015, si compone di cinque fasi distinte con un unico obiettivo: veicolare in modo efficace ed efficiente informazioni agli immigrati. “Già dal loro arrivo in Basilicata – ha precisato Antonio Sanfrancesco, presidente della Filef Basilicata – gli extracomunitari hanno l’esigenza di conoscere e rapportarsi alla realtà che li circonda. Fare rete – ha poi concluso Sanfrancesco – da noi è assai difficile. Serve uno sforzo di tutti: dal mondo del terzo settore alle istituzioni per far sì che gli emigranti si sentano cittadini a pieno titolo”.