Milano, cinque nuove start-up per un’alimentazione più sostenibile

Dalle colture acquaponiche agli aerogel passando dal pack lunch per le intolleranze alimentari alla spesa ready to cook sino all’utilizzo del web per limitare gli sprechi alimentari. Sono i cinque i progetti imprenditoriali selezionati dal Comune di Milano, in collaborazione con la Fondazione Parco tecnologico padano, per diventare giovani start-up dell’agroalimentare grazie ad “Alimenta2Talent”: l’incubatore d’impresa che pone le condizioni ideali per il rientro dei giovani talenti dall’estero e la nascita di nuovi progetti d’impresa in previsione di Expo 2015. “Gli oltre 100 progetti che hanno risposto alla call avviata a giugno dimostrano come il settore dell’agroalimentare possa rappresentare una concreta opportunità per i nostri ragazzi di fare ricerca e impresa innovando il modo di fare agricoltura, per ridurre gli sprechi e aumentare la sostenibilità”, spiega l’assessore al Lavoro, Sviluppo economico, Università e Ricerca Cristina Tajani che prosegue: “Sono oltre 200 i progetti di impresa che hanno già ricevuto un sostegno dall’Amministrazione comunale negli ultimi 2 anni. Oggi aggiungiamo un tassello ulteriore per una città in grado di offrire spazi ed opportunità all’intraprendenza dei più giovani”.

“Le idee arrivate in finale, in particolare quelle che abbiamo deciso di sostenere, dimostrano che il sistema italiano è in grado di dare risposte ai temi di Expo, attraverso soluzioni creative che passano dalla ricerca e diventano innovazione – ha detto Gianluca Carenzo, Direttore Generale Parco tecnologico padano -. L’Acceleratore del Parco tecnologico di Lodi nasce per fare in modo che questa potenzialità non vada sprecata, ma trovi anzi gli strumenti giusti per concretizzarsi in progetti di impresa concreti e capaci di generare occupazione”.

Cinque i progetti vincitori: Agricoltura2.0 che, unendo agricoltura e acquacoltura, mira a realizzare mini ecosistemi sostenibili. Eco-aerogel un’idea per produrre materiali silicei dagli scarti della lavorazione del riso. MyFoody, una piattaforma web di commercio elettronico attraverso cui le aziende possono vendere i prodotti in scadenza, difettati o in eccesso riducendo così gli sprechi alimentari. Outdoors Safe Food realizza pack luch e pasti pronti da utilizzare fuori casa rivolti a soggetti con intolleranze e allergie. Quomi una piattaforma on-line che mira a creare un modello alternativo in cucina e nell’alimentazione proponendo ricette della cucina italiane e consegnando a casa dei clienti gli ingredienti già pronti nelle giuste quantità: in questo modo sarà possibile seguire una dieta sana e variata, senza sprechi.

I vincitori potranno beneficiare per sei mesi di una borsa di studio di 1.500 euro messa a disposizione dall’assessorato alle Politiche per il lavoro, Ricerca e Università del Comune di Milano, per seguire un percorso specifico di formazione all’imprenditoria necessario a definire business che individuino obiettivi e strategie utili allo sviluppo della start-up sotto l’occhio vigile di un advisor dedicato e un gruppo nutrito di mentor cui attingere saperi e conoscenze necessarie per far cresce l’impresa. Il tutto avvalendosi dei servizi e delle infrastrutture tecnologiche di coworking offerte del Parco tecnologico padano. I vincitori potranno incontrare esponenti del mondo del venture capital e della grande industria al fine di valutare possibili investimenti o partnership industriali o commerciali.

Alla call avviata a giugno da “Alimenta2Talent” hanno partecipato 100 team di business, un terzo dei quali al femminile. Le idee provengono da tutto lo Stivale con importanti legami internazionali. Quasi un terzo (29) è arrivato da Milano, seguono a distanza Roma e Torino (5), e Bari e Lodi (4). L’idea più giovane a essersi fatta avanti viene da un ragazzo ventunenne (1993), giunto in finale, ma non mancano gli over-50 (con un’idea tra i 5 vincitori). A farla da padrona sono però gli i ragazzi nati negli anni ‘80 con ben 8 dei 15 finalisti.

A designare i vincitori una Commissione tecnica composta da rappresentanti di fondi di investimento, società di brokeraggio tecnologico e dai responsabili della Ricerca e Sviluppo del Parco Tecnologico e di altri istituti di ricerca: le migliori idee d’impresa sono state individuate su una rosa di 15 finalisti selezionati tra i 100 progetti pervenuti.