Milano, Carta dei Diritti dell’infanzia e dell’adolescenza dieci punti da rispettare quando un minore è bisognoso di cure

Bambini prima che pazienti. Piccoli che hanno bisogno di cure, ma anche di essere accolti, seguiti, accuditi come se il confine tra la cameretta di casa e la stanza dell’ospedale non ci fosse. Oggi c’è uno strumento in più, a sancire questo diritto di essere bambini, anche all’interno di un ospedale: la Carta dei Diritti dell’infanzia e dell’adolescenza rispetto alla Salute, presentata a Palazzo Marino, dove ha partecipato per un saluto anche il Sindaco Giuliano Pisapia, stabilisce, infatti, i dieci punti irrinunciabili, i dieci diritti, appunto, da rispettare quando un minore si trova a vivere un momento così delicato della propria vita e per fare in modo che questa esperienza non diventi ancora più gravosa.

adolescenza

“La carta sancisce i punti fermi e irrinunciabili da adottare sul tema della cura, della cultura della prevenzione e del rispetto dei piccoli pazienti e per questo chiediamo che venga adottata da tutti gli ospedali milanesi – dichiara Pierfrancesco Majorino, assessore alle Politiche Sociali e Cultura della salute -. Si tratta di uno strumento di lavoro, nato dal dialogo con la città, con le organizzazioni del terzo Settore e gli operatori della Sanità, ma, soprattutto, di un impegno per promuovere il rispetto di questi piccoli pazienti”.

I dieci punti contenuti nella Carta hanno come finalità la tutela globale dei piccoli pazienti, sia sul piano psicologico che su quello della qualità della cura e riguardano il diritto alla promozione della salute, alla nutrizione a al benessere, il diritto all’accesso ai servizi e a una assistenza globale, alla qualità e ad ambienti idonei di cura. La tutela del bambino, sancita da questo documento, riguarda anche il diritto a mantenere la propria identità e alla privacy, ad essere ascoltato e informato, soprattutto per quanto riguarda le proprie condizioni di salute e le cure e la possibilità di essere sottoposti a interventi meno invasivi e dolori.

La Carta non dimentica anche il diritto al gioco e all’istruzione e al rispetto dei loro tempi, importanti per i giovani pazienti esattamente come la possibilità di non essere separati dai propri famigliari o dal proprio medico, figure che rappresentano punti di riferimento fondamentali in un’esperienza traumatica. Sempre in quest’ottica si riconosce ai piccoli anche il diritto di essere protetti da ogni forma di maltrattamento, abuso o dalla trascuratezza e la tutela alla salute mentale come condizione essenziale nel benessere e nella cura.

“Parlare di diritto alla salute – conclude l’assessore Majorino – significa assumersi la responsabilità di essere coerenti con quanto si dice e non dimenticarsi mai che siamo di fronte a cittadini e non ad emergenze da affrontare con la cultura dell’ultimo minuto. La figura del garante, che introdurremo a breve, e il nuovo Piano Infanzia che coinvolge anche il privato sociale in progetti concreti e di lungo periodo, sono la conferma che l’obiettivo è passare dai principi alla pratica e alla verifica, perché la cultura della cura ci accompagni davvero nel rapporto con i bambini e le bambine”

Alla presentazione di oggi sono intervenuti esperti e esponenti delle istituzioni tra cui lo psicoterapeuta Fulvio Scaparro, Marco Bussetti, Provveditore agli studi di Milano, Fiammetta Casali, presidente del Comitato Provinciale UNICEF, Alessandro Visconti, direttore Generale degli Istituti Clinici di Perfezionamento e i rappresentanti delle organizzazioni del Terzo Settore coinvolte nella redazione della Carta: Fondazione Francesca Rava NPH Italia ONLUS, Lilt–Lega Tumori, Fondazione Bracco, Fondazione ABIO, Save the children, Fondazione Veronesi, Carthusia, Associazione Culturale Pediatri, EACH, Terre des Hommes, Fondazione Policlinico, Gruppo CRC – IRFMN