Il neocolonialismo interno di Matteo Renzi

Per i consiglieri Leggieri e Perrino: “Non possiamo svendere, ancor prima della nostra salute, la nostra dignità alle compagnie petrolifere”. “Trattasi di una delle più grandi ‘svendite’ di un territorio mai perpetrate ai danni di un intero popolo”.

“Ricapitolando: Matteo Renzi vuole il petrolio lucano a tutti i costi e fino all’ultima goccia”. E’ quanto affermano i consiglieri regionali del M5s, Gianni Leggieri e Giovanni Perrino, che continuano affermando: “e lo vuole al punto da prevedere, in caso di dissenso della popolazione, finanche l’impiego dell’Esercito. Vuole la Basilicata ed è disposto a prendersela usando, nel caso, anche la forza militare. Come se Roma, Palazzo Chigi, fosse una potenza coloniale ostile. E la Basilicata il ‘Kuwait’ all’epoca dell’invasione da parte dell’Iraq di Saddam Hussein. Insomma, con l’articolo 38 del cosiddetto ‘Sblocca Italia’, Renzi introduce nella legislazione una forma, nemmeno troppo velata, di neocolonialismo interno”.

“In cambio Renzi – aggiungono Leggieri e Perrino – offre a Pittella 50 milioni di euro (più, pare, altri 25 attraverso il finanziamento di una specie di ‘card povertà’). Il ‘nostro’ ex Gladiatore sostiene entusiasta che questo ‘scambio’ sia un grande risultato, addirittura, ‘storico’. Ed ha probabilmente ragione: trattasi di una delle più grandi ‘svendite’ di un territorio mai perpetrate ai danni di un intero popolo. Quello lucano. Sig. Presidente Pittella – proseguono i consiglieri – dia ascolto al popolo lucano, ai cittadini ed agli studenti che, numerosissimi, sono scesi in piazza in questi ultimi giorni: si svegli, non abbocchi alla squallida offerta del piacione fiorentino insediatosi, senza che nessuno l’abbia mai eletto, a Palazzo Chigi. Impugni l’odioso Sblocca Trivelle: tenga fede all’impegno preso davanti al Consiglio regionale il 23 settembre scorso. Pensi alle enormi ricadute ambientali e sanitarie per il territorio e il popolo lucano, già martoriato dalle attuali trivellazioni petrolifere. E le numerose e sempre più apprezzate produzioni agricole, vitivinicole e zootecniche di alta qualità – chiedono Leggieri e Perrino – che fine faranno? E il promettente settore turistico? E il nostro paesaggio, le nostre spiagge? E la salute dei lucani? Vale così poco?”.

“Le rivolgiamo un ultimo appello, Sig. Presidente: si risvegli dall’incantesimo renziano. Difenda la sua regione, tuteli i suoi concittadini. Non possiamo svendere, ancor prima della nostra salute, la nostra dignità alle compagnie petrolifere. I governi passano, ma dinanzi alla storia Lei risponderà della sua acquiescenza e accondiscendenza al volere renziano. E rivolgiamo un appello – concludono i consiglieri regionali del M5s – anche ai Sindaci e ai Consigli di tutti i Comuni lucani e, tra questi, in particolare, al Sindaco della capitale europea della cultura per il 2019, a Salvatore Adduce e ai consiglieri ‘di maggioranza’ del Comune di Matera: approvate la mozione del M5s Matera e fate in modo che il Comune di Matera si aggreghi ai trenta Comuni che già hanno chiesto a Pittella l’impugnazione dello Sblocca Trivelle e Inceneritori. Fate in fretta, non c’è più tempo”.