Valluzzi lancia allarme Province a rischio default

“Ho deciso, di comune accordo con i neo consiglieri provinciali, di non svolgere le dichiarazioni programmatiche previste nella seduta di insediamento perché la mancanza di un chiaro quadro economico di trasferimenti agli Enti Locali ed i nuovi tagli alle Province decisi il 6 ottobre scorso, pongono un serio dubbio sulla continuità delle funzioni che pure restano in capo agli Enti”.

Ha esordito così il Presidente della Provincia Nicola Valluzzi, appena dopo l’insediamento dell’assemblea eletta il 12 ottobre e la cerimonia di giuramento ufficiale.

Ma subito dopo, – spiega un comunicato dell’ufficio stampa della Provincia di Potenza – l’aggiunta delle considerazioni dinanzi ai 12 Consiglieri provinciali, al sottosegretario di Stato, Vito De Fillipo, consiglieri regionali sindaci ed amministratori, rappresentanti sindacali invitati alla cerimonia d’insediamento.

“Il processo di riforma appena avviato – ha detto Valluzzi – e a meno di 1 mese dalle elezioni per il rinnovo del Presidente e del Consiglio rischia il fallimento che non può e non deve scaricarsi sui neo eletti.

I tagli sottoforma di contributo di solidarietà previsti dal DL 66/2014 del 6 ottobre e confermati l’11 ottobre ad urne quasi aperte, pongono alcune Province, tra cui Potenza, in disequilibrio strutturale che precedono il dissesto, il pre-dissesto ed il riequilibrio. I tagli previsti dalla Legge di stabilità del 2015 – ha aggiunto Valluzzi – estendono la condizione di disequilibrio strutturale della parte coerente di bilancio. Al taglio precedente di 16 milioni di Euro, bisognerà aggiungere e fare a meno di 11 Meuro. Un taglio ingiustificato vista anche la inclusione nel disegno di riordino e di riforma, di funzioni che la Provincia dovrà continuare ad esercitare. In queste condizioni anche un inattuabile trasferimento (non mobilità) del 60% del personale il 1 gennaio 2015, non garantirebbe la sopravvivenza istituzionale e l’assolvimento delle competenze fondamentali. Un dissesto economico poi, come dimostrano alcuni servizi che le province italiane hanno difficoltà ad erogare già ora (i riscaldamenti nelle scuole di Biella ad esempio) che si estenderà alla generalità delle province ed alle neonate città metropolitane”.

Non è dunque in discussione il mantenimento delle Province in vita, ma la capacità di garantire i servizi essenziali ai cittadini. “E’ in discussione – ha tagliato corto Valluzzi – il decoro del Paese”.

Rischia di saltare così anche il riordino previsto per il sistema formativo garantito dagli anticipi economici della Regione (per gli stipendi dell’Apofil servono subito 5 milioni di Euro) o per dare corso a quella che appare un’aberrazione nella proposta di costituzione delle unioni dei Comuni.

Da qui la richiesta “ai Parlamentari di lavorare sul Governo per convincerlo a ridurre drasticamente il contributo alla manovra 2015 richiesto alle Province e per la Provincia di Potenza ad escluderla dal taglio 2015 in quanto Potenza è stata ammessa al piano di riequilibrio pluriennale 2013/2020 e non può violare gli impegni assunti con il rientro secondo il Pino. Il venir meno delle entrate previste porta al dissesto certo”.

Al Consiglio regionale, invece, è stato chiesto di prendersi in carico già dal 1 Gennaio 2015 le funzioni delegate (Trasporto Pubblico Locale, Caccia, pesca, forestazione vie blu) ed il relativo personale. “Per questo è necessario insediare tempestivamente l’Osservatorio regionale prescritto dal DPCM del 15 settembre per definire i rapporti tra Stato, regioni e Province per il trasferimento delle funzioni non fondamentali, mentre – ha concluso Valluzzi – va consolidato un contributo straordinario per la manutenzione di strade e scuole su scala pluriennale pari a 5 milioni di Euro)”.

Articolato il dibattito, concorde sulla necessità di fare chiarezza per il futuro dell’Ente e costruire un percorso nel quale al trasferimento delle funzioni di area vasta, seguano impegni concreti per quelli che la Provincia deve continuare a rispettare, con gli interventi dei consiglieri provuinciali Ramunno, Vita, Latorraca, Mastromartino, Calabrese, Piarulli, Summa e Macchia ed i rappresentanti delle organizzazioni sindacali Pennacchia e Guglielmi.

Il Consiglio – conclude la nota – ha anche approvato la proposta di Commissione della commissione Statuto con la partecipazione da definire, dei Capigruppo o di altro componente dei gruppi consiliari presenti.