Vicenza, torna all’Olimpico Verso Medea di Emma Dante

Ultima settimana di spettacoli, per il 67° Ciclo di Spettacoli Classici al Teatro Olimpico di Vicenza, direzione artistica di Emma Dante. “Il viaggio al di qua del confine” presenta in programma “Verso Medea”, ideato due anni fa proprio Vicenza durante la direzione artistica del Ciclo di Spettacoli Classici curata da Eimuntas Nekrosius, spettacolo-concerto che sarà in scena mercoledì 22 e giovedì 23 ottobre alle 21.00 e “Jesus”, nuovo lavoro della compagnia veronese Babilonia Teatri, previsto per sabato 25 e domenica 26 ottobre, sempre alle 21.00

Il 67° Ciclo di Spettacoli Classici al Teatro Olimpico di Vicenza è promosso dal Comune di Vicenza, Assessorato alla Crescita, in collaborazione con la Fondazione Teatro Comunale Città di Vicenza; è realizzato con il contributo di AIM Gruppo e Il Giornale di Vicenza per la Cultura.

Sesto appuntamento del 67° Ciclo di Spettacoli Classici al Teatro Olimpico, l’interessante spettacolo-concerto “Verso Medea in programma mercoledì 22 e giovedì 23 ottobre,” dopo la presentazione al Teatro Olimpico del 2012 e la presenza su numerosi palcoscenici europei. La celebre Medea di Emma Dante del 2004 viene riproposta per il Ciclo di Spettacoli Classici senza orpelli né scenografie; gli attori sono accompagnati dalle canzoni e dalla musica dei Fratelli Mancuso, che lo scorso anno hanno composto per Emma Dante anche la colonna sonora del suo film “Via Castellana Bandiera”. Testo e regia di “Verso Medea” sono di Emma Dante, musiche e canti dei Fratelli Mancuso, in scena Elena Borgogni, nel ruolo di Medea, Carmine Maringola (Giasone – Mariarca), Salvatore D’Onofrio (Creonte – Giuseppina), Sandro Maria Campagna (Messaggero – Caterina), Giuliano Scarpinato (Rosetta) e Davide Celona (Mimma). Lo spettacolo è una produzione Compagnia Sud Costa Occidentale, Palermo.

Dello spettacolo-concerto, la regista palermitana dice: “ho deciso di replicare questo “Verso Medea” ormai cresciuto e rodato, con i miei sei attori fedeli della Compagnia Sud Costa Occidentale, e con gli immancabili, importanti Fratelli Mancuso che danno il loro sentimento sonoro a una tragedia reinterpretata”. Questo ammaliante ed energico rito che ridrammatizza il capolavoro remoto di Euripide, tradotto in una specie di danza di pulsioni e liturgie primitive, è uno spettacolo in cui “l’armonia che c’è in un ritmo e in un canto della vita, è il patrimonio che condivido da sempre coi Fratelli Mancuso, autori ed esecutori di canzoni che qui sono partiture create apposta, e anche artefici della canzone con cui ho chiuso il mio film Via Castellana Bandiera, che chiudeva anche il mio primo lavoro teatrale, mPalermu”. Nella messa in scena in musica vengono dunque ripercorsi gli episodi salienti del dramma antico ambientandolo nei rioni popolari di Palermo, cosicchè comico e tragico si mescolano fin dalla caratterizzazione di alcuni personaggi, un Giasone grossolano e rozzo e un coro di donne del quartiere della Vucciria, interpretato da maschi, come originariamente nelle tragedie antiche. Medea è ripudiata e gravida, così da ribadire fin dalla sua esibita fisicità la distanza che la separa dallo sleale universo maschile. Ma la donna straniera è poco disposta ad accettare le meschinità di un mondo chiuso nella religione e nell’ipocrisia; ad un certo punto questa Medea contemporanea “sgrava la sua tragedia” partorendo, e dunque il dramma moderno si deve misurare con l’episodio centrale del mito antico, ovvero l’infanticidio. “Cinque attori che ricoprono anche i ruoli di cinque figure femminili di Corinto, e l’unica donna di questo paese sterile è Medea” dice ancora Emma Dante “Quando lei nega il figlio che ha nel ventre (eccola, una variazione che ho apportato al testo originario), uccidendolo appena lo mette alla luce, nega l’unica possibilità di stirpe alla città”. E non è una Medea convenzionale, di solido e vissuto aspetto. “No, anziché un’interprete collaudata io ho preferito una ragazza giovane, una donna bambina. L’unico indizio del suo essere una creatura barbara, sta nel fatto che lei parla in italiano, mentre tutto il coro muliebre s’esprime in siciliano, in una Corinto che è un paese del sud. A Giasone, che sa di meritarsi tutti gli aggettivi non positivi, lei esclama alla fine Aspetta d’essere vecchio per piangere davvero”. “Verso Medea” è dunque canto di disperazione della donna che non ha più figli e ciò nonostante sarà in grado di commettere un orribile infanticidio, è il dolore senza confini della donna abbandonata e straniera. La danza è quella di Medea, interpretata da Elena Borgogni, che si contorce provocante e scaltra per sedurre Creonte ed evitare l’esilio. È la danza rabbiosa e violenta che la pazza di Corinto indirizza contro se stessa, contro quel ventre rigonfio di sciagura e risentimento e contro Giasone, il codardo, il seduttore. E infatti è proprio lui a sottolineare più volte l’intelligenza di Medea, di tutte le donne che, disperate e sprovviste di amicizie e di mezzi, fanno tesoro dell’unica risorsa: una forza misteriosa e oscura capace di ogni cosa. Il personaggio femminile messo in scena da Emma Dante è in tutto una delle sue donne: vittima e carnefice, perdente e trionfatrice, passionale nell’esporsi al sacrificio e all’eros e fredda nella propria determinazione. Il testo è prosa pura, racconto, enunciazione: esclusi il parto e l’infanticidio, l’amore di Medea e Giasone, l’avvelenamento della figlia di Creonte sono episodi riportati dalla parola una volta disperata e una volta cantata di Medea e delle donne di Corinto. Una potente messa in scena in cui l’azione è movimento, scalpitio, contorsione, grido, corpi che si scontrano, che si avvinghiano: è sangue e carne, in uno spettacolo in cui fisicità e poesia si incontrano. Un segno forte, quello di Emma Dante, che conduce con determinazione il “Viaggio al di qua del confine”. Lo spettacolo-concerto di Emma Dante dura circa un’ora e 10 minuti.

Informazioni e biglietti per gli spettacoli I biglietti sono in vendita alla Biglietteria del Teatro Comunale, sul sito del Teatro <http://www.tcvi.it/>  e in tutte le filiali della Banca Popolare di Vicenza, alla Biglietteria del Museo del Teatro Olimpico (ogni giorno dalle 9 alle 17, chiuso il lunedì); su <http://www.vivaticket.it> ; telefonando al call center 892.234 e nei punti vendita e App Vivaticket. I biglietti per gli spettacoli sono in vendita anche alla biglietteria del Teatro Olimpico, in Piazza Matteotti 3, la sera degli spettacoli, dalle ore 19 alle 21.

Il prezzo dei biglietti è di 28,00 euro (intero), 24,00 euro (ridotto over 65), 15,00 euro (ridotto under 30).