Cia Basilicata su sagra della varola

Laboratori didattici per bambini e la promozione della spesa in campagna hanno caratterizzato la presenza a Melfi della Cia per la Sagra della Varola. Lo rende noto la Cia Basilicata. Oltre un centinaio di giovanissimi hanno partecipato al caseificio che maestri casari e produttori di latte hanno realizzato nello stand della Cia, mentre i castanicoltori hanno presentato i prodotti della cucina a base di castagne. E’ stata l’occasione per i produttori associati alla Cia di Melfi per rinnovare l’invito alle istituzioni (Comune e Regione) al fine di individuare alcune soluzioni ai problemi di emergenza. Tra le proposte: rinnovare l’ordinanza di divieto di accesso nell’area del Vulture ai non proprietari di castagneti per l’intero periodo di raccolta per stoppare forme di abusivismo; istituire una banca dati di castanicoltori; aprire un tavolo di confronto tra produttori, associazioni di categoria e di prodotto per trovare forme di sostegno ed arginare il mancato guadagno a causa della perdita di produzione che si protrarrà oltre un quinquennio; prevedere nel nuovo PSR forme di aiuto finalizzate alla manutenzione dei castagneti anche per non aggravare danni ambientali e paesaggistici; individuare forme organizzative per l’utilizzo degli scarti come fonti energetiche attraverso enti come Sviluppo Basilicata con progetti sperimentali di biomasse da sottobosco. Nello stand inoltre è stato presentato il programma “La Spesa in campagna”. Anche in Basilicata, riferisce l’Istat, cresce il numero di famiglie che non possono permettersi di mangiare carne ogni due giorni e che riducono l’acquisto di frutta e verdura. La crisi e la disoccupazione galoppante stanno mettendo in ginocchio i cittadini. In questa situazione fare la spesa presso le aziende agrituristiche del circuito Turismo Verde -“spacci locali” (punti vendita diretta gestiti in forma associata da imprenditori agricoli che si possono individuare attraverso il sito web www.laspesaincampagna.net e persino scaricare il software per la navigazione Gps per raggiungerle)- è conveniente. Si risparmia fino al 30 per cento. Dalle verdure alla frutta, dal latte fresco ai formaggi, al vino, dall’olio d’oliva al pane, alla pasta ai dolci fatti in casa, dalle marmellate alle conserve. “Il progetto -riferisce il direttore regionale della Cia Luciano Sileo- è stato già avviato sperimentalmente in Basilicata da qualche tempo con l’adesione di una trentina di aziende, in gran parte agrituristiche. La vendita in azienda agricola -rileva ancora Sileo- è un chiaro esempio di una filiera cortissima, direttamente dal produttore al consumatore, che porta vantaggi reciproci per ambedue le parti. Un’iniziativa estremamente valida per integrare in modo adeguato il reddito delle piccole e medie aziende, specialmente quelle che si trovano in zone montane, collinari e periurbane. Nello stesso tempo per i cittadini rappresenta un’occasione ideale per acquistare un prodotto di qualità a costi contenuti”.