Pisa, emergenza abitativa dal Comune altri 50 mila euro

Cinquanta mila euro in più per il fondo destinato all’emergenza abitativa che, quindi, per il 2014 passa da 390 a 440mila euro. E’ l’aumento stanziato dall’amministrazione comunale all’interno della variazione di bilancio approvata durante il consiglio comunale di martedi scorso, il primo incremento da quando il fondo sesso, destinato ad assicurare sostegno immediato di quelle famiglie che rischiano davvero di perdere la casa e ritrovarsi per strada, è stato istituito. «Era una misura assolutamente necessaria dato che avevamo sostanzialmente già esaurito le risorse e nei prossimi mesi avremo a che fare con una trentina di sfratti esecutivi: anche a Pisa, infatti, l’emergenza è reale e acuta – sintetizza l’Assessore comunale alla Casa Ylenia Zambito – e se fino ad ora nessuno dei tanti nuclei familiari nell’impossibilità di pagare l’affitto a si è trovato senza un tetto è stato anche per i tanti e diversi interventi messi in campo dall’amministrazione comunale, misure che, però, necessitavano di essere rafforzate in vista dei disagi che ci attendono da qui alla fine dell’anno».

Il Fondo sociale per l’emergenza abitativa. Le parole dell’assessore trovano conferma nei numeri sull’impiego delle risorse del Fondo, gestito dalla Società della Salute: «Dati alla mano nei primi sette mesi del 2014 abbiamo effettuato quasi lo stesso numero e tipologia d’interventi fatti in tutti i dodici mesi del 2013 – spiega il direttore della Società della Salute Giuseppe Cecchi – : i depositi cauzionali, ossia le somme versata al proprietario dell’alloggio al momento di sottoscrivere il contratto e su cui quest’ultimo potrà rivalersi in caso di danni, pagati dalla SdS, infatti, da gennaio al fine luglio sono stati 25, due in più di quelli coperti nel 2013 e le albergazioni d’emergenza 13 contro le 7 di tutti i dodici mesi dell’anno scorso, mentre i contributi all’affitto per prevenire lo sfratto di famiglie con particolari e immediate situazioni di difficoltà sono stati 116 fra gennaio e luglio di quest’anno e 155 in tutto il 2013. Logico, quindi, che se non ci fosse stato l’incremento deciso dal Comune, non solo ci saremmo trovati nell’impossibilità di assicurare sostegno a nuove situazioni di difficoltà, ma avremmo avuto anche serie difficoltà a dare continuità al supporto che stiamo dando alle famiglie già in carico».

L’emergenza sfratti a Pisa. Le richieste d’aiuto, del resto, sono la conseguenza di una situazione di difficoltà crescente e sempre più diffusa nel riuscire a pagare il canone di locazione se è vero che nei primi sei mesi del 2014 gli sfratti per morosità eseguiti nel territorio provinciale sono stati 266, ben cinque volte in più rispetto ai 54 dello stesso periodo del 2013, e un terzo di essi (80, il triplo rispetto ai 25 dello scorso anno) ha riguardato il comune di Pisa. 375, invece, le cause di sfratto per morosità iscritte a ruolo contro le 253 registrate a fine giugno dello scorso anno a livello provinciale.

«E’ la conferma che le situazioni di difficoltà e disagio, legate all’ “emergenza sfratti” sono vere e crescenti anche da noi, benchè finora fortunatamente le risposte che siamo stati capaci di mettere in campo hanno scongiurato situazioni d’intere famiglie ritrovatesi improvvisamente per strada come, invece, qualche volta si è verificato in altre parti del nostro Paese». Due al riguardo le linee di lavoro portate avanti dall’amministrazione comunale: «Da una parte – ha spiegato Zambito – abbiamo cercato di aumentare il più possibile il patrimonio abitativo pubblico con interventi volti da un lato a recuperare e mettere a norma gli alloggi che nel tempo si sono liberati e dall’altro a finanziare investimenti diretti a realizzare nuove case popolari; dall’altra, invece, abbiamo cercato di sostenere il reddito delle famiglie in difficoltà con contributi economici finalizzati all’integrazione all’affitto e a prevenire l’esecutività degli sfratti».

Gli investimenti per il recupero del patrimonio abitativo pubblico: case di risulta e manutenzioni straordinarie.  4 milioni di euro è l’investimento fatto dal 2008 ad oggi per rimettere a posto le cosiddette“case di resulta”, ossia le abitazioni Erp lasciate libere dagli inquilini che le occupavano, risorse che hanno consentito di recuperare 283 alloggi che sono stari riassegnati. Un altro investimento di 800mila euro, conseguenza di un finanziamento ad hoc assegnato dalla Regione è in corso proprio in queste settimane: entro la fine dell’anno, infatti, saranno recuperati tutte le ottanta case popolari ancora libere perché necessitano di sistemazioni e adeguamenti. Di cinque milioni, invece, è l’investimento complessivo  fatto, negli ultimi sei anni, per interventi di manutenzione straordinaria negli edifici di edilizia residenziale pubblica del Comune di Pisa quali la sostituzione di caldaie, l’eliminazione dell’eternit e l’abbattimento delle barriere architettoniche. In tutto, quindi, fanno una spesa complessiva di quasi dieci milioni di euro in sei anni.

Le nuove “case” popolari. A cui, però, vanno aggiunti i grandi investimenti in corso per aumentare il patrimonio abitativo pubblico sul territorio comunale: i 42 nuovi appartamenti di via Consani sono stati consegnati il 17 maggio scorso mentre, al Cep, i 42 di via da Fabriano e i 21 dei primi due edifici di via Vecellio al pari dei 20 dell’immobile di Calambrone saranno completati entro fine anno per essere consegnati ai nuovi residenti nei primi mesi del 2015. Discorso simile a Sant’Ermete per il cosiddetto “edificio volano” di via Bandi, 48 appartamenti pronti entro fine anno, in cui si trasferiranno le prime famiglie delle case popolari lungo l’Emilia in modo da poter dare il via al piano di progressivo abbattimento degli edifici del vecchio villaggio attorno a cui è sorto tutto il quartiere. Fatti due conti, dunque, fra la fine dell’anno e l’inizio del 2015 dovrebbero essere disponibili ulteriori 131 nuovi alloggi Erp (inclusi quelli di Sant’Ermete), numero che sale a 165 se si aggiungono anche i 6 del terzo edificio di via Vecellio, e i 28 di via Pietrasantina (dove sono previsti pure ulteriori 12 appartamenti in Agenzia Casa) che, però, saranno verosimilmente disponibili qualche mese dopo. Complessivamente, considerando anche il piano per la nuova Sant’Ermete (che oltre all’“edificio volano” prevede altri due stralci che consentiranno di realizzare nei prossimi anni ulteriori 200 appartamenti con un investimento di 18 milioni), nel Comune di Pisa ci sono progetti già finanziati per realizzare 434 nuovi alloggi di edilizia residenziale pubblica per un investimento di 42,7 milioni.

I contributi all’affitto. Ci sono quelli erogati nell’ambito degli interventi coperti dal Fondo sociale per l’emergenza abitativa, ma c’è soprattutto un bando di concorso per l’integrazione che viene fatto ogni anno e di cui nel 2013 hanno beneficiato 908 famiglie per un totale di 650mila euro erogati. A cui va aggiunto il “bando sfratti” che eroga un contributo straordinario da utilizzare o per regolarizzare la morosità accumulata o come deposito cauzionale per un nuovo contratto d’affitto. Nel 2013 il finanziamento dato dalla Regione al Comune di Pisa è stato di 134mila euro e ha consentito di erogare 22 contributi ad altrettante famiglie in difficoltà; nel 2014, invece, il finanziamento è salito a 146mila euro

Agenzia Casa. Agli investimenti e alle misure indicate va aggiunto l“Agenzia Casa” che gestisce appartamenti destinati a quella cosiddetta “fascia grigia” di famiglie che non possono accedere alle case popolari ma non possono neppure permettersi l’acquisto di una prima casa, né un affitto ai canoni del libero mercato. Gli appartamenti gestiti ad oggi sono 42, tutti sublocati per un affitto medio di 409 euro.