L’America latina studia il modello milanese sulla gestione dei rifiuti

I paesi dell’America latina si ispirano a Milano per delineare il proprio percorso di sviluppo. Due delegazioni – una proveniente dall’Ecuador e un’altra da Nicaragua e Guatemala – sono arrivate questa settimana per una serie di incontri con istituzioni, imprenditori e settore no-profit milanesi. Martedì scorso l’assessore all’Ambiente Pierfrancesco Maran ha incontrato una delegazione di rappresentanti di enti locali, del governo e dell’ambiente accademico dell’Ecuador, nell’ambito di un programma di cooperazione internazionale promosso dall’UNDP (il Programma delle Nazioni Unite per lo sviluppo), al quale il Comune di Milano partecipa insieme a Bilbao, Barcellona e Marsiglia. La delegazione era interessata a studiare il processo di trasformazione del territorio milanese nel corso degli ultimi 30 anni, con un focus sul percorso di diversificazione del comparto produttivo, la sicurezza alimentare, la mobilità urbana, la gestione delle risorse naturali e il commercio equo e solidale.

Oggi il presidente del Consiglio comunale Basilio Rizzo ha ricevuto la delegazione di rappresentati istituzionali di Guatemala e Nicaragua, nel quadro di un progetto di formazione e scambio di buone pratiche in tema di raccolta differenziata e trattamento dei rifiuti con l’obiettivo di migliorare le condizioni ambientali, igienico-sanitarie e socio-economiche dei municipi coinvolti. Il progetto, nato da un’iniziativa pilota del Comune di Milano, vede come capofila la ONG monzese Africa ‘70 ed è finanziato dall’Unione europea.

“Siamo felici di poter presentare l’esperienza della nostra Amministrazione nel campo della gestione dei rifiuti urbani a questi paesi – ha detto Basilio Rizzo, presidente del Consiglio comunale -. Questo scambio può essere utile a migliorare le condizioni di vita della popolazione urbana dei municipi coinvolti mostrando dei modelli di intervento capaci di incidere sulle condizioni ambientali, igienico-sanitarie e socio-economica dei suoi abitanti”.

Il progetto, nato da un’iniziativa pilota del Comune di Milano, vede come capofila la ONG monzese Africa ’70, è finanziato dall’Unione europea e vede anche la collaborazione di Legambiente, della Scuola Agraria del Parco di Monza e del Comune di Segrate. L’intervento, che si rivolge ad una popolazione di circa 300 mila persone, vede come partner in Nicaragua i municipi di Chinandega e di El Viejo, INDES e in Guatemala il municipio di Santiago Atitlan.

Le azioni promosse dal progetto, che durerà fino a febbraio 2015, hanno contribuito al miglioramento delle condizioni di vita della popolazione urbana incidendo sulla situazione ambientale, igienico-sanitaria e socio-economica di questa regione dell’America latina che affronta gravi problemi nella gestione e smaltimento dei rifiuti: l’incremento del consumo, la crescita della popolazione e l’uso smisurato di beni monouso, ha generato un aumento nella quantità dei rifiuti accumulati, aggravando la già scarsa capacità dei governi della regione di dare una risposta incisiva a questa problematica.

La copertura di raccolta è parziale, i rifiuti, anche quelli pericolosi, sono smaltiti nell’ambiente o nelle discariche comunali, mettendo a grave rischio la salute di migliaia di persone che abitano o lavorano vicino a questi spazi. Nell’ambito sociale e comunitario, la scarsa qualità del servizio e la poca coscienza ambientale generano una disposizione negativa rispetto al pagamento dell’imposta per il servizio di raccolta dei rifiuti. Grazie alle azioni messe in campo dai vari interventi è stata quindi rafforzata la gestione territoriale comunitaria e amministrativa della gestione integrale dei rifiuti municipali, implementato il risanamento e la riduzione della contaminazione ambientale, e rafforzata la coscienza ambientale e la generazione di lavoro.