Firenze, Vittorio Bugli su Province e Area Metropolitana

“Un appello alla concretezza e alla responsabilità per quanto riguarda i primi passi nell’attuazione della riforma Del Rio sulle Province”. Così Vittorio Bugli, assessore toscano ai rapporti con gli enti locali, intervenendo a Firenze in un incontro organizzato da Anci Toscana (“Al via le nuove Province”) anche in preparazione all’assemblea congressuale che, mercoledì 10 settembre in Palazzo Vecchio, dovrà eleggere i nuovi organi associativi.

Evidenziata l’assenza del decreto, a cura della Presidenza del Consiglio dei Ministri, attuativo della legge Del Rio in materia di deleghe e di competenze (il testo, ora annunciato per il prossimo 11 settembre, avrebbe dovuto essere già uscito), l’assessore regionale ha confermato la piena disponibilità delle Regioni, e della Toscana in particolare, davanti alla necessità che questa nuova e temporanea situazione istituzionale non porti ad abbassare il livello dei servizi per i cittadini e garantisca i diritti dei lavoratori (circa 4.500) delle 10 Province toscane. “Per farlo – ha aggiunto – bisogna cogliere questa occasione per migliorare il governo delle cose partendo dal criterio della sussidiarietà e della adeguatezza: in questi anni la Toscana ha delegato quasi tutte le funzioni di gestione e noi più di altri siamo in grado di vedere cosa ha funzionato e cosa no traendone le dovute conseguenze e apportando i necessari correttivi”.

Per quanto riguarda la Città Metropolitana, Bugli ha ribadito la necessità di “una grande alleanza fra Regione e Città Metropolitana di Firenze in modo da intercettare risorse statali, e soprattutto europee, in grado di aiutare il territorio”.

Da notare che si avvicina la data (domenica 10 ottobre 2014) per le elezioni dei nuovi organi delle nuove Province (“Le Province dei Comuni”): elezioni cui prenderanno parte, come elettori attivi e passivi, soltanto i sindaci e i consiglieri comunali in carica. Da notare infine che nella riforma costituzionale in corso di approvazione le Province vengono definitivamente abolite.