Centro studi Thalia su turismo a Venosa

“Una buona presenza di turisti al Parco Archeologico, alla Santissima Trinità, al Castello e al centro storico”; un’ottima accoglienza dei pochi operatori della Sovrintendenza”; ma anche “i segni evidenti di abbandono dei siti archeologici” e la circostanza delle “catacombe ebraiche chiuse al pubblico”: sono alcuni risultati della visita che i rappresentanti del Centro Studi Turistici Thalia hanno fatto ieri 17 agosto a Venosa. “E’ soprattutto – sottolineano gli operatori del Thalia – il numero esiguo di personale il primo grande neo: cinque unità (tre al Parco e due al castello-museo) che fanno quello che possono per dare spiegazioni ed informazioni. Tra l’altro non esiste alcuna guida da distribuire, e a proposito di costo, il biglietto unico (Parco-Castello) di 2,50 euro è semplicemente ridicolo sia in relazione alle visite da effettuare che alla possibilità di incassare risorse da destinare a tutela e personale. Nel Parco la cartellonistica è illeggibile, mentre i segni di sporcizia sono troppo evidenti con l’erba cresciuta e i divisori in legno consumato dalle intemperie”.

“I circuiti – commenta Arturo Giglio, segretario del C.S. Thalia – sono la tipologia più dinamica in grado anche di generare una considerevole quota di introiti. Il successo dei circuiti conferma l’importanza di un’offerta integrata non solo tra le attrazioni in sé ma anche con il territorio e gli altri servizi di ospitalità, in verità a Venosa di buon livello qualitativo ma con prezzi di ristorazione decisamente medio-alti. Cresce, inoltre, l’importanza di offrire un’esperienza coinvolgente e memorabile al turista soprattutto in senso emotivo ed intellettuale oltre che ricreativo. Chiaramente, diventa fondamentale l’utilizzo delle nuove tecnologie . Ma a Venosa mancano persino i cartelloni tradizionali”.