Torino, nuova operazione di Polizia municipale nel campo nomadi di Lungo Stura Lazio

Gli agenti, eseguendo un sequestro disposto dall’Autorità giudiziaria e con l’appoggio di Polizia e Carabinieri, hanno allontanato 20 persone dall’insediamento Rom non autorizzato allestito sulla sponda del fiume – sul perimetro dell’automercato – e che non avevano titolo per essere inserite in progetti di inclusione sociale .

Le baracche nelle quali vivevano in condizioni igienico – sanitarie assai precarie sono state abbattute ed è partita l’opera di rimozione dei rifiuti.

Tra le persone presenti, alle quali nei giorni scorsi era stato comunicato il via alle operazioni di sgombero, due, con precedenti a carico, sono state accompagnate in Questura per ulteriori approfondimenti e per verificare così la consistenza dei presupposti per la notifica a loro carico di un decreto di espulsione.

Dal mese di gennaio – attraverso il progetto di progressivo smantellamento del campo finanziato con risorse del ministero dell’Interno, realizzato dai Servizi sociali della Città di Torino in collaborazione con organizzazioni del privato sociale e sotto la supervisione della Prefettura –  sono state “decostruite” 80 baracche e firmati 56 cosiddetti “patti di emersione” (l’impegno ad accettare una serie di regole per favorire l’inserimento sociale e  acquisire autonomia economica) che hanno coinvolto complessivamente circa 170 persone.

Le famiglie si sono trasferite in 17 diverse strutture tra housing sociale e alloggi messi a disposizione da associazioni o dal mercato privato, in città e fuori città. Nell’ambito del “patto di emersione”, 42 persone stanno frequentando corsi propedeutici all’inserimento lavorativo e 7 sono impiegate temporaneamente grazie a borse lavoro.

Tra le famiglie che hanno già lasciato l’insediamento sulle sponde del torrente Stura, sono sette i nuclei (20 persone) che hanno aderito al “patto di emersione” e accettato la proposta di rimpatrio assistito organizzato in collaborazione con enti e associazioni rumene. Il rimpatrio assistito prevede un sostegno iniziale per l’avviamento di attività lavorative nel Paese d’origine.

L’obiettivo del progetto di superamento del campo non autorizzato è quello di liberare completamente l’area: attualmente le operazioni sono in linea con i tempi dettati dal cronoprogramma.

Nel frattempo continua da parte della Polizia municipale il monitoraggio del territorio per verificare la presenza di nuovi insediamenti in Città.