Sequestrati oltre 2 milioni a Fabrizio Piscitelli capo ultras della Lazio

I Finanzieri capitolini hanno sottoposto a sequestro immobili, autovetture, partecipazioni societarie oltre a rapporti finanziari, per un valore complessivo di oltre 2 milioni e 300 mila euro riconducibili a Fabrizio Piscitelli, capo ultras della Lazio noto con il soprannome di “Diabolik”.

Il laziale, già in carcere per l’accusa di essere promotore, finanziatore ed organizzatore dell’acquisto di ingenti quantitativi di hashish, provenienti dalla Spagna, poi sottoposta a tre anni di sorveglianza speciale, è un personaggio simbolo del mondo ultrà romano, e in particolare della curva laziale orientata con l’estrema destra.

A fronte di modesti redditi dichiarati, Fabrizio Piscitelli e  il suo nucleo familiare avevano infatti un tenore di vita rilevante, generato dalla commercialiazzazione di gadget della squadra del cuore, organizzata in virtù del potere conquistato nella curva laziale e “militarmente” condiviso con altri capi ultras.

Tra i beni sequestrati nelle ultime ore dalla Gdf, ci sono anche il fondo comune e il patrimonio di un’associazione “culturale” veicolo del marketing biancoazzurro nella Curva. Ad esempio la riproduzione in svariate forme dell’immagine di “Mister Enrich”, un fumetto inglese divenuto nel tempo simbolo del gruppo degli “Irriducibili”. Sequestrate anche le quote societarie di una azienda di stampa; due immobili, di rilevanti dimensioni e valore, nella zona di Grottaferrata; tre autoveicoli; rapporti bancari/postali/assicurativi/azioni. Il valore complessivo di stima dei beni sottoposti a sequestro è di oltre 2 milioni e 300 mila euro.

Diabolik è noto alle cronache giudiziarie per via dei rapporti con il clan camorristico Abate, della “scalata farlocca” alla SS Lazio, all’approvvigionamento di eroina de alla Turchia e di hashish dalla Spagna.