Anp-Cia su allarme povertà tra i pensionati

Se in Italia quasi un pensionato su due vive con meno di 1.000 euro al mese, nelle aree rurali la media percepita si abbassa notevolmente, ed è proprio qui che si registra la massima concentrazione di pensioni minime, inferiori alla soglia di 500 euro mensili. In Basilicata ben il 78 per cento dei pensionati della regione (circa 125 mila) percepisce un’indennità che è inferiore di un terzo alla minima. Lo afferma in una nota l’Anp (Associazione Nazionale Pensionati) aderente alla Cia-Confederazione italiana agricoltori, in riferimento al rapporto annuale dell’Inps. Nelle aree di campagna gli effetti della crisi sono amplificati- continua la nota- soprattutto per gli “over 65”, perché agli assegni pensionistici mediamente più bassi si unisce la carenza a volte strutturale dei servizi sociali -sottolinea l’Anp- aggravata dai continui tagli alla sanità e in particolare al Fondo per la non autosufficienza. Fortunatamente nelle aree rurali è ancora molto viva e radicata quella rete di protezione sociale costruita su relazioni familiari e amicali basate sull’idea di reciprocità, sostegno, collaborazione e solidarietà. Anche se – continua – bisogna agire al più presto sullo “stato di salute” dei servizi nelle arre rurali colmando il divario qualitativo e quantitativo tra regioni e territori, in particolare al Sud, e garantendo i livelli essenziali di assistenza sociale. Di qui la proposta del progetto di “Polo integrato dei servizi alla persona” che sarà concretizzato attraverso l’apertura sul territorio e specie nelle contrade rurali di Circoli Anp e di Sportelli anziani.