Copertino, omicidio di Fabio Frisenda si è costituito Luigi Margari

L’uomo di 33 anni era detenuto in regime di semilibertà. E’ stato assassinato lo scorso 4 luglio nel paese salentino. L’uomo che si è costituito è Luigi Margari, 35 anni, con numerosi precedenti penali, anche lui di Copertino. Si è presentato alla stazione dei Carabinieri accompagnato dal proprio legale difensore, avvocato Elvia Belmonte. Ai militari ha raccontato di avere agito per presunti screzi, dissapori per questioni legate a donne che sarebbero poi degenerati durante una discussione. Una versione che gli inquirenti ritengono inattendibile. Incastrato dalle testimonianze e dai filmati delle telecamere di videosorveglianza di alcuni capannoni industriali attigui a quello dove la vittima lavorava e che lo hanno ripreso insieme con un complice, Luigi Margari ha riferito di aver trascorso questi giorni di latitanza a Bari. Nessuna parola sulla seconda persona con la quale sarebbe arrivato in auto sul luogo del delitto. L’omicida nell’agosto di due anni fa sfuggì a sua volta ad un agguato nel centro di Copertino dove venne raggiunto da numerosi colpi di pistola sparati da Giuseppe Nicola Vangeli, che è stato poi condannato qualche mese fa a 10 anni di reclusione. Una vendetta contro un amico che aveva fatto avances alla sua compagna mentre lui era ricoverato in ospedale dopo essere stato ferito in un agguato. Sarebbe questo il movente che avrebbe spinto Luigi Margari, reo confesso dell’omicidio, ad uccidere il 4 luglio scorso a Copertino Fabio Frisenda. L’omicida, che si è costituito dai carabinieri, avrebbe riferito di avere saputo dell’accaduto solo da qualche giorno e proprio dalla sua compagna. Secondo quanto riferito dagli inquirenti, Margari avrebbe già affrontato la vittima una decina di giorni fa durante un violento litigio culminato in minacce di morte. Gli investigatori, però, non credono a questa versione e sono propensi invece a ritenere che il movente sia da ricercare nei conflitti esistenti tra gruppi della criminalità locale. Durante la confessione, Margari ha anche indicato ai carabinieri il luogo dove si era disfatto della pistola calibro 9 usata nel’omicidio e che è stata trovata nascosta sotto una pietra in via De Ferrari a Lecce, nella zona della Cave di Marco Vito. “Il caso non è ancora chiuso – ha commentato il procuratore di Lecce, Cataldo Motta – perchè cerchiamo un complice, anche se Margari non ci ha detto niente al riguardo, ma la sua identificazione è a buon punto”. Nei confronti di Margari è stato disposto un provvedimento di fermo con l’accusa di omicidio premeditato.