Cia su programma abbattimento cinghiali

La Cia – Confederazione Italiana Agricoltori – della Basilicata condivide la posizione delle associazioni Arcicaccia, Enalcaccia, Liberacaccia e Italcaccia ed in particolare la richiesta dell’installazione di attrezzatture elettriche che impediscano l’accesso dei cinghiali alle colture. La Cia regionale ricorda in una nota di aver denunciato in più occasioni che la presenza di cinghiali è la maggiore causa di danni alle coltivazioni agricole, orti e campi di mais che in questa fase colturale, con l’uva a buona maturazione, potrebbe produrre incommensurabili disastri. La Cia chiede l’adozione di un programma più incisivo di abbattimento selettivo al fine di ripristinare il giusto equilibrio di tale specie nell’ambito del nostro territorio e tutte le misure al fine di indennizzare i danni provocati dalla fauna selvatica alle colture e agli allevamenti. La situazione – è scritta ancora nella nota – è particolarmente grave nell’area del Parco Regionale di Gallipoli-cognato. Le aziende più colpite sono quelle di Tricarico, Castelmezzano, Pietrapertosa e Accettura. “Da tempo – sottolinea la Cia – sosteniamo che è necessario scindere la questione dei danni da fauna selvatica e inselvatichita dell´attivita´ venatoria. E´ dunque importante la presentazione di una proposta legislativa ´´ad hoc´´ che comprenda la riforma del sistema di risarcimento dei danni, le attivita´ preventive di conservazione dell´ambiente e le azioni ordinarie e straordinarie tese al contenimento delle specie dannose. E´ importante, comunque, che si superi la disomogeneita´ attuale, si semplifichino le procedure e si introducano criteri oggettivi per la stima dei danni, si istituisca un Fondo per risarcire le imprese agricole utilizzando anche parte dei proventi delle tasse di concessione governativa dovuta per l’attività venatoria. Infine, le autorizzazioni dei piani di abbattimento vanno decise in collaborazione con i proprietari e i conduttori di fondi”.