Giornata della Biodiversità, oltre 1.000 specie di piante ed animali

In occasione della 15ma edizione della Giornata della Biodiversità dello scorso sabato 28 giugno un centinaio di ricercatrici e ricercatori hanno preso attentamente in esame la flora e la fauna dell’Alta Val di Non. Scienziati e esperti provenienti da Alto Adige, Tirolo, Trentino e dal Bellunese hanno rilevato nell’area compresa tra il centro di Senale-San Felice e il Lago di Tret più di 1.000 specie.

Si è svolta lo scorso sabato 28 giugno a Senale-San Felice, in Alta Val di Non (tra l’abitato e il Lago di Tret), la 15ma edizione della Giornata della Biodiversità.

Nell’ambito della manifestazione, organizzata dal Museo di Scienze Naturali dell’Alto Adige e dall’Ufficio provinciale Parchi naturali, esperti e esperte suddivisi in 16 gruppi hanno analizzato i diversi habitat di piante e animali come acque ferme e correnti, torbiere basse, pareti rocciose calcaree, bosco di faggio e abete rosso, piceta montana con radure (con zone umide e nardeti), prati e pascoli alberati con larice, prati da fieno e il centro del paese.

Il direttore del Museo di Scienze Naturali dell’Alto Adige, Vito Zingerle, così spiega il senso della manifestazione: “Questo appuntamento, ormai consolidato, ogni anno è in grado di riunire scienziati e dilettanti in una giornata comune di ricerca sul campo all’insegna della biodiversità”.

E consolidati sono anche i partner della Giornata della Biodiversità: il Laboratorio provinciale di biologia, il Gruppo micologico Bresadola, il Gruppo di lavoro per la tutela degli uccelli e l’ornitologia, il Naturtreff Eisvogel, il Gruppo di lavoro Libella e il Gruppo di lavoro Flora dell’Alto Adige.

I risultati provvisori delle indagini effettuate sul campo, gli unici attualmente disponibili, ci dicono che sono 1.012 le specie di piante e animali rilevate nell’area di Senale-San Felice. Tra esse, è stata scoperta anche una specie nuova per il territorio preso in esame.

“Il Carice dei burroni è nuovo per l’Alta Val di Non: a parte alcune isolate attestazioni storiche al Passo della Mendola, questa Ciperacea è stata rilevata esclusivamente nelle Dolomiti e sull’Ortles,” spiega il coordinatore della Giornata della Biodiversità Thomas Wilhalm. Molti esiti mancano ancora in quanto necessitano di analisi di laboratorio.

Ciò vale, in particolare, per determinare la specie di numerosi esseri viventi che abitano nel suolo o nelle acque. I risultati dettagliati della Giornata confluiscono nella banca dati scientifica del Museo di Scienze Naturali dell’Alto Adige e verranno pubblicati l’anno prossimo nella prossima edizione della rivista scientifica del museo “Gredleriana”.

Oltre al rinvenimento del Carice dei burroni, specie nuova per l’Alta Val di Non, è possibile elencare altri risultati scientifici della 15ma Giornata della Biodiversità. Eccoli di seguito.

Per il gruppo di organismi dei funghi, nel territorio preso in esame è stato rinvenuto Mycena cyanorrhiza, dal particolare micelio di colore blu. Quanto ai licheni, invece, in occasione della Giornata della Biodiversità è stato possibile attestarne nell’area attorno a Senale-San Felice circa 40 specie epifite.

La rilevazione del relativamente raro Muschio setoloso di Roger  – tra l’altro difficile da determinare – che cresce nella parte superiore del tronco dei pini silvestri, costituisce uno dei più notevoli risultati per quanto riguarda il gruppo dei muschi. Relativamente a felci e piante vascolari, gli esperti e le esperte ne hanno potute rilevare in Alta Val di Non circa 500 specie, tra cui 13 specie di orchidee e la Paradisia o Giglio di monte (Paradisea liliastrum).

“Quest’ultima caratterizzava quasi emblematicamente i prati alberati con larici di Senale-San Felice, ma anche qui, come in altri luoghi dell’Alto Adige, subisce lo stesso destino: con la progressiva intensificazione dell’agricoltura scompare,” spiega Wilhalm.

Nell’area intorno al Lago di Tret è stato poi possibile registrare 70 specie di ragni, 16 di ortotteri e otto di libellule. Difficoltà sono emerse nell’osservazione di api e vespe, in quanto in assenza di sole questi animali non escono in volo. A questa edizione della Giornata della Biodiversità non era presente alcun esperto di anfibi e rettili, sicché è stato possibile osservarne solo poche specie.

Di farfalle al contrario ne sono state registrate 150 specie, tra cui numerose falene notturne, attirate con l’aiuto di una tenda luminescente. Buoni risultati ha portato anche l’osservazione degli uccelli, con in tutto 58 diverse specie rilevate, tra cui il falco pellegrino, il falco pecchiaiolo occidentale, la civetta nana e cinque specie di picchio. L’osservazione dei pipistrelli è avvenuta per mezzo di uno speciale rilevatore. L’analisi delle diatomee, prelevate dai sassi dei corsi d’acqua usando uno spazzolino da denti, è ancora in corso, in quanto va effettuata in laboratorio.

Anche per determinare gli acari oribatidi è necessaria un’apposita analisi di laboratorio. A questo proposito, il coordinatore dell’iniziativa Thomas Wilhalm si aspetta la scoperta di nuove specie. “Si tratta di animali finora poco studiati in Alto Adige, poiché l’ambito è molo specialistico,” spiega Wilhalm. In passato la Giornata della Biodiversità ha sempre portato la scoperta di specie di oribatidi nuove per la provincia di Bolzano e addirittura per l’Italia.

Al termine dell’attività di ricerca sul campo, la sera di sabato 28 giugno gli esperti si sono ritrovati nella Casa della cultura di Senale-San Felice per compiere un primo bilancio della giornata. La condizione ecologica dell’area presa in esame è risultata molto buona, con una elevata biodiversità. L’appello da parte loro alla politica è di prendere sul serio la necessità di preservare questo tesoro.

L’edizione 2015 della Giornata della Biodiversità si terrà a fine giugno in Val Sarentino.