Il sindaco di Chiaromonte su mantenimento Ufficio Giudice di Pace

Con soddisfazione e compiacimento sono felice di rendere noto ai miei concittadini e alla popolazione di quest’Area che a Chiaromonte continuerà a funzionare l’Ufficio del Giudice di Pace. Lo afferma in una nota il sindaco di Chiaromonte, Valentina Viola. 

Infatti- continua – il 27 giugno u.s., dopo una frenetica giornata di incontri con il Ministero della Giustizia e la conseguente adozione degli atti amministrativi necessari, è stata inviata la nota con la quale il Comune di Chiaromonte ha indicato al suddetto Ministero i nominativi del personale che svolgerà le mansioni amministrative dell’ufficio. Il termine ultimo per tale comunicazione era stato fissato per il 29 giugno, e fino a pochi giorni fa era sembrato impossibile poter conseguire tale risultato e onorare gli impegni assunti con la domanda di mantenimento, presentata a suo tempo. 

Ma grazie all’azione di raccordo istituzionale avviata da questa amministrazione – continua – in quest’ultimi giorni si è avuta una improvvisa accelerazione dell’iter procedurale avviato, che ha consentito di superare la situazione di stallo creatasi e protrattasi fino al nostro insediamento e che ha portato, altresì, al coinvolgimento fattivo dei vertici regionali, dell’Area Programma Lagonegre-Pollino e dei sindaci del circondario, conseguendo questo insperato successo. A loro va il mio sentito ringraziamento. 

L’ufficio continuerà a svolgere la sua attività nella stessa sede, con tre unità amministrative, e non quattro come si era erroneamente dato per scontato fino a qualche settimana fa, di cui due distaccati dalla Regione Basilicata, ex dipendenti dell’Area Programma. 

Questo Comune e ben lieto di continuare a mettere a disposizione i locali e di farsi carico delle spese di funzionamento e, da oggi, anche di distaccare un proprio dipendente per l’Ufficio del Giudice di Pace, in quanto il suo mantenimento è un segnale di vicinanza alle popolazioni di questa area che hanno già pagato e continuano a pagare il prezzo di un depauperamento di servizi essenziali e di un conseguente calo della qualità della vita.