Paola, truffa ai danni dei frati del Santuario arrestato Massimo Cedolia

IN manette è finito il consulente finanziario di 45 anni. Massimo Cedolia è stato arrestato dai Carabinieri e dalla Guardia di Finanza di Cosenza con l’accusa di avere attuato una truffa ai danni dei frati del Santuario di San Francesco di Paola utilizzando le offerte dei fedeli che gli erano state affidate, per un totale di quasi un milione e mezzo, per investimenti in Borsa e per disporre bonifici in favore di suoi parenti.Nel corso delle indagini è stato possibile ricostruire l’attività del consulente, il quale avrebbe goduto della piena fiducia dell’economo del santuario, padre Franco Russo. Sarebbe emersa la non responsabilità da parte del frate economo.

Massimo Cedolia è stato arrestato in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip di Paola su richiesta della Procura della Repubblica. Le indagini erano scatatte nell’agosto 2013 a seguito di denuncia-querela presentata dall’Economo del santuario in relazione a consistenti ammanchi verificatisi sul fondo patrimoniale strutturato tramite raccolta delle offerte elargite dai fedeli. Gli inquirenti avrebbero accertato responsabilità a carico di Cedolia, deputato alla gestione del Fondo. L’uomo, secondo le accuse, contravvenendo alle direttive dei frati in merito alla gestione del denaro e senza alcuna autorizzazione da parte loro, avrebbe attuato “una sistematica e dissennata attività di trading on line (compravendita di titoli azionari quotati in borsa) ad altissimo rischio, celando la vera natura e il rischio degli investimenti effettuati ai titolari del conto”. Il provvedimento cautelare adottato nei confronti del consulente finanziario è stato eseguito insieme ad un decreto di blocco dei beni nei confronti di 11 persone, tra cui lo stesso Cedolia, ed una società. In particolare è stato disposto il sequestro preventivo e per l’equivalente di 28 fabbricati, 8 terreni, 10 automezzi e disponibilità finanziarie per un totale di 17 rapporti finanziari nei confronti degli indagati tra Cosenza, Diamante, Praia a Mare, Paola, Napoli e Milano per un ammontare complessivo pari ad oltre 2.340.000 euro.