Yara Gambirasio, insulti e urla di assassino contro Massimo Giuseppe Bossetti

Il killer della tredicenne di Brembate è stato trasportato in carcere. Il muratore è stato fatto oggetto di insulti e di grida di “assassino” da parte della gente che si trovava davanti alla caserma. Applausi per le forze dell’ordine che hanno condotto le indagini.

Da quando è stata diffusa la notizia dell’arresto di Massimo Giuseppe Bossetti, il presunto assassino di Yara Gambirasio, le forze dell’ordine sono tornate a presidiare la zona di via Rampinelli a Brembate Sopra, dove vivono i genitori della tredicenne e i suoi fratelli.

Ai media è stato vietato di avvicinarsi alla casa, proprio come accadeva nei primi mesi dopo la scomparsa di Yara e dopo il ritrovamento del suo corpo. I genitori, informati nel pomeriggio direttamente dal pm Letizia Ruggeri dell’importante sviluppo del caso, non rilasciano dichiarazioni, come hanno sempre fatto in questi tre anni e mezzo. In paese molti si dicono soddisfatti perché finalmente “giustizia è fatta”.