La famiglia di Yara Gambirasio preferisce il silenzio

Una ferita che non si chiuderà mai. Quel 26 ottobre 2010 scolpito nella mente dei genitori. Ancora di più quel campo incolto di Chignolo d’Isola dove è stato trovato il corpo tre mesi più tardi. Il dolore di papà Fulvio e mamma Maura è forte più che mai. La famiglia è chiusa nel silenzio e nel riserbo. Vogliono certezze.

Dopo la vicenda di Mohammed Fikri, il muratore marocchino prima arrestato e poi rilasciato in quanto estraneo alla vicenda, la cautela è d’obbligo. La speranza è che il giallo sulla morte di Yara sia davvero risolto.

Il sindaco di Brembate Sopra, Diego Locatelli, rappresenta il pensiero della comunità. “Se è vero ciò che abbiamo letto e sentito, siamo davvero felici, era un atto dovuto alla famiglia e a tutta la comunità. Da quando la ragazza è scomparsa da casa, a Brembate, e da quando è stata trovata uccisa a Chignolo, attendevamo questo momento. Ringrazio tutti quelli che hanno messo tante risorse in campo per arrivare a questo risultato”.

Il parroco di Brembate Sopra, don Corinno Scotti, rivolge un pensiero al presunto assassino. “Spero che ora non prevalgano sentimenti di vendetta nei suoi confronti”.