Aragona, non sarà realizzato il parco eolico

Nel corso della Conferenza dei Servizi tenutasi presso la sede dell’Assessorato Regionale dell’Energia di Palermo, il progetto che prevedeva l’installazione di 11 pali eolici dell’altezza di circa 140 metri, di cui 3 nel territorio comunale di Aragona ed 8 nel territorio comunale di Comitini è stato archiviato per carenza di documentazione, dopo che i Comuni di Aragona, Comitini e Favara e la Soprintendenza ai BB.CC. di Agrigento avevano espressamente rassegnato ognuno il proprio parere negativo.Il Sindaco di Aragona, Salvatore Parello, nel dichiararsi soddisfatto per l’aver stoppato il mega-progetto eolico ha dichiarato: “Ancora una volta la sinergia attivata tra le Amministrazioni Comunali di Aragona, Comitini e Favara ha fatto si che un progetto devastane per l’impatto ambientale e paesaggistico del territorio venisse bloccato. La confusione emersa nel corso della Conferenza di Servizi di Palermo, quando le Amministrazioni che dovevano esprimersi in merito al progetto hanno potuto verificare come gli eleborati progettuali presentati ad un Ente non corrispondevano a quelli presentati agli altri, ha tra l’altro evidenziato come la stessa società che avrebbe dovuto realizzare l’impianto, non conoscesse nei particolari il proprio programma di investimento. Tra la’ltro, l’epilogo finale della vicenda non poteva essere diverso se si considera che le norme regionali che prevedono l’impossibilità di effettuare attività di pascolo nella Riserva Naturale delle Maccalube, non possono allo stesso tempo permettere la realizzazioni di tali giganteschi impianti nelle sue adiacenze ed in ogni coso cosi fortemente visibili dallo stesso sito naturalistico. Infine, nessun ristoro economico per il bilancio comunale poteva giustificare un tale devastante scempio; se poi si considera che l’introito per i Comuni, così come evidenziato dai tecnici della stessa società nel corso dell’incontro, sarebbe stato pari a circa 4.000,00 per ogni palo ricadente sul propio territorio, lascio trarre ad ognuno le proprie legittime conclusioni”.