Silvio Berlusconi si valutano gli arresti domiciliari

Si paventa il rischio che le dichiarazioni di Silvio Berlusconi sul suo affidamento in prova ai servizi sociali, rese lunedì nell’intervista a Piazzapulita, possano essere elemento di revoca dei servizi sociali e quindi la possibilità degli arresti domiciliari. In sostanza si potrebbe andare incontro ad una specie di cartellino giallo e a ad espulsione successiva in caso di nuova ammonizione. potrebbero rappresentare una infrazione alle regole che l’ex premier deve rispettare. Berlusconi rischia quella che tecnicamente si chiama “diffida”. Non c’e un tetto di diffide codificato dalla legge oltre il quale automaticamente arrivi la revoca dell’affidamento in prova. Sta alla sensibilità dei singoli giudici stabilire quando la persona che sta scontando la pena abbia superato il limite e possa, quindi, andare incontro a serie conseguenze.

A Formigli i leader di Forza Italia ha fra l’altro detto che “è ridicolo pensare che si possa rieducarmi consegnandomi a dei servizi sociali e a dei colloqui quindicinali con assistenti sociali”.

Da quanto si apprende le sue dichiarazioni sono al vaglio del Tribunale di Sorveglianza di Milano che lo scorso 15 aprile gli ha concesso la misura alternativa alla detenzione domiciliare. Anche se si tratta di indiscrezioni. Ufficialmente la Procura generale allo stato non risulta abbia ancora preso in considerazione alcuna misura. Il presidente del Tribunale di Sorveglianza, Pasquale Nobile De Santis, si è limitato a dire questo: “Noi stiamo attenti a tutto”.