Mari in movimento

mari

Ci allontanammo sempre più dalle nostre certezze e da quel mare che un tempo avevamo sognato e dipinto più volte su vecchi quaderni di scuola dalla copertina nera. lo abbiamo continuato a dipingere più avanti negli anni in altri quaderni e in età diverse, ma sempre dello stesso colore, blu intenso e qualche gabbiano nel cielo.

A volte sembravano cartoline,

a volte disegni sbiaditi nelle mani di noi rimasti fanciulli!

Noi non ci chiedemmo più se era lo stesso mare di sempre.

Volevamo ad ogni costo raggiungere la terra dell’incontro da dove un giorno partimmo con la nostra vaghezza e con lo zaino pieno di sogni che da bambini un dì ci siamo scambiati e abbiamo continuato a scambiarli con le figurine o usati come moneta di scambio per poter oltrepassare la penosa immediatezza per sentirci più vicini a Dio.

Per raccontargli dei nostri mari in movimento.

Più volte sono caduto nell’inutile coscienza di un passeggero distacco,

più volte cercai invano quei disegni scarabocchiati su una pagina mai finita eppure Dio a volte è venuto non per chiedere ma per far dono di un sogno ancora più grande quando ancora misero giacevo fra le spire di una conchiglia morta..

Mi sono visto in quella pozza d’acqua marina come sono, canuto e cambiato, diverso dall’immagine che vedevo se appena mi discostavo da quella culla di madreperla, giovane e con tanti sogni ancora da realizzare, allora quale dei due sono io?

A quale dei due più appartengo?

A queste domande hai risposto più volte Tu, da quella volta che ti vidi smarrita e sola con dentro gli occhi, scritture in versi che mi hanno rivelato di quanto capace di mare sei.

Vederti è stata una folgorazione improvvisa e mortale, poiché da quel momento, quello che io credevo d’essere era andato perduto.

Che dirti e come ringraziarti di questo?

Amandoti?

Io non so amare.

Mi racconto a volte anche se in maniera diversa, non per trattenerti, ma per riconquistarti ogni giorno, ogni mattino come fosse la prima volta, svegliandomi già col desiderio di tornare a vederti anche se sei qui a volte irraggiungibile.

Oggi come ieri ci ritroviamo a scrivere con le stesse parole la notte degli anni, e di quei sogni che realizzati sono rimasti fra le nostre pagine, ci meravigliamo nei nostri stessi occhi degli sguardi intensi come la prima volta quando ti dissi t’amo più o meno in altri tempi e diverse età.

Sebbene siano state riempite pagine di segni e brevi tratti con inchiostri colorati che sommariamente inducono alla felicità noi riverberi di mari sempre in movimento ancora continuiamo con altre sembianze a rincorrerci e a ritrovarci, non importa come o perché quel che più importa è quella strana luce che abbiamo negli occhi, in tanti la chiamano  – amore –