Venezia, approvato in Senato lo svuota Province, critica la Zaccariotto

Sull’approvazione di questa sera in Senato, dopo che il Governo aveva posto la fiducia del disegno di legge Delrio “svuota Province”, di seguito la dichiarazione della presidente della Provincia di Venezia Francesca Zaccariotto. L’iter approvativo prevede ora il ritorno alla Camera per l’approvazione definitiva della legge, la promulgazione da parte del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e la pubblicazione in Gazzetta ufficiale. Presidente Zaccariotto. “La riforma vera e giusta per i conti dello Stato e per i cittadini, sarebbe stata quella che prevedeva l’accorpamento delle Province più piccole e degli uffici periferici dello Stato, con un effettivo dimezzamento nel numero, e tagli alla spesa visibili, misurabili. Lo sforzo da compiere per una riforma strutturale sarebbe stato quello di andare a vedere l’ente che funzionava meglio, e quello che invece era sprecone. Certo che eravamo tutti d’accordo nel voler abolire le Province nate l’altro ieri per garantire qualche poltrona in più, con pochi abitanti, né una dimensione territoriale significativa. Ma la nostra Provincia, come molte altre, è profondamente radicata nell’identità del Paese, non solo quella storica, ma anche quella industriale ed economica a cui il territorio veneziano ha dato tanto. La nostra è una Provincia al passo con l’Europa – anzi, alcuni obiettivi noi li abbiamo già migliorati, penso al livello di indebitamento di un punto e mezzo sotto i limiti imposti dall’Europa – con servizi funzionanti e conti a posto. E allora a chi giova questo pseudo cambiamento? Che poi cambiamento non è: il Ddl Delrio approvato oggi in Senato non solo non abolisce le Province, ma non produce risparmi, come ha già chiarito la Corte dei Conti, e in questa fase di passaggio produrrà più costi e creerà ancora più confusione di quella che stiamo vivendo da mesi. Una riforma che, come ha detto il presidente nazionale dell’Unione delle Province Saitta, interviene solo sull’1,27% della spesa pubblica e non tocca il 60% della spesa pubblica dell’amministrazione centrale dello Stato. Stiamo parlando di 100 milioni di risparmio su 10 miliardi di spesa pubblica! Una riforma che non scalfisce le prefetture, non abolisce le migliaia di agenzie e società partecipate, che anzi aumenteranno, come abbiamo già visto nella regione siciliana. E non tocca le 3 Province autonome, che da sole costano più delle 107 Province a statuto  ordinario messe assieme. Avevamo chiesto di partecipare ad una riforma strutturale della pubblica amministrazione, definendo assieme contenuti funzioni risorse e obiettivi. Nulla di tutto questo c’è stato. Nel periodo di “traghettamento” alla città metropolitana, continuerò nella mia azione amministrativa, in una situazione generale che credo sarà ancora più confusa di quella vissuta in questo periodo. Ma ho la coscienza a posto, e sono soddisfatta dei risultati raggiunti, perché abbiamo fatto tutto ciò che potevamo, e molto di più, anche rompendo qualche schema e superando i confini del ruolo attribuito alla Provincia, andando oltre le deleghe attribuiteci. Basti pensare alla polizia provinciale, sul fronte del contrasto al commercio abusivo. E anche ai 64 milioni spesi per la sicurezza delle nostre scuole superiori. Consegno alla futura città metropolitana un ente sano e ben organizzato, con procedure semplificate, che ormai paga di routine tutti i fornitori in 17 giorni, con un personale serio e dedicato. Una Provincia che ha in cassa 60 milioni di euro e 12 milioni di avanzo di amministrazione 2013, che non può spendere per i vincoli del patto di stabilità. A meno che Renzi non ce lo consenta, come ha promesso …”.