Uniti per Crescere, la generosità dei padovani

“Divertissement e Carmen”, lo spettacolo di danza a favore dell’associazione Uniti per Crescere andato in scena lo scorso 25 febbraio al teatro Verdi, è stato un successo: un evento che grazie alla generosità del Comune, degli stessi artisti, di sostenitori che a vario titolo hanno contribuito alla sua realizzazione, del folto pubblico presente in sala, ha consentito all’associazione di raccogliere circa 16.000 euro. Una somma importante che Uniti per Crescere destinerà al progetto di integrazione scolastica e al reparto di neurologia pediatrica dell’azienda ospedaliera di Padova per sostenere i bisogni contingenti e per assicurare ai piccoli pazienti, affetti da malattie neurologiche, la presenza di figure professionali.

“Uniti per crescere potrebbe essere lo slogan del nuovo welfare – così l’assessore ai servizi sociali e alla famiglia Fabio Verlato intervenendo alla conferenza stampa organizzata questa mattina a palazzo Moroni – Un grande risultato, quello raggiunto dall’associazione, che ha saputo fare rete coinvolgendo nel progetto il Comune, gli artisti: tutti uniti per crescere e per dare un contributo. In qualità di assessore al sociale – ha aggiunto – ritengo sia fondamentale il cambiamento culturale e l’associazione Uniti per Crescere, con questa iniziativa, ha fatto scuola di solidarietà, ha insegnato il volontariato. Concludo con un grazie a questa realtà che aiuta i bambini con problemi neurologici offrendo un sostegno concreto alle famiglie e alle istituzoni”.

L’associazione Uniti per Crescere agisce nella convinzione che tutti i bambini, a prescindere dalle compromissioni fisiche e psichiche derivanti dalla disabilità, debbano avere gli stessi diritti: giocare, imparare, studiare, avere  amici, crescere, sognare. Crede che la collaborazione tra le famiglie e tutte le figure coinvolte nella cura e nella crescita dei bambini con malattie neurologiche sia la strada migliore e più efficace per rispondere alle loro necessità e ai loro bisogni.

“La cura di questi bambini si prolunga fuori dall’ospedale con un continuum per gestire al meglio situazioni croniche, supplendo così ai limiti della sanità che riguardano questa realtà sociale e il supporto alle famiglie – ha detto il professor Perilongo – Abbiamo bisogno, quindi, di extra-energia, di idee, che provengono direttamente dalle persone che soffrono, abbiamo bisogno del mondo sociale affinchè faccia proposte e azioni concrete per l’inserimento dei bimbi nelle scuole”.