Attesa degli agromeccanici bergamaschi per il prossimo Psr

Commenti positivi da parte del mondo agromeccanico circa la volontà della Regione Lombardia di avviare fin dal prossimo 24 marzo le procedure di presentazione alle autorità di Bruxelles del prossimo Piano di sviluppo rurale (Psr) lombardo.

“Come categoria apprezziamo il dinamismo dell’assessorato regionale all’agricoltura – dichiara il presidente di Confai Bergamo, Leonardo Bolis -, che denota la ferma volontà di far partire il prossimo Psr senza ritardi, alla data prevista del 1° gennaio 2015. Riteniamo altresì positiva la volontà dell’assessore all’agricoltura, Gianni Fava, di mettere l’innovazione tecnologica tra le priorità di questo nuovo ciclo di aiuti per il settore”.

Nondimeno Confai resta in vigile attesa con la speranza che anche alle imprese agromeccaniche si schiudano finalmente le porte delle misure di sostegno destinate alla meccanizzazione in agricoltura.

“Dall’esame del testo del Regolamento Ue sul sostegno allo sviluppo rurale – osserva Enzo Cattaneo, direttore di Confai Bergamo – emergerebbe già per gli agromeccanici la possibilità di beneficiare di alcuni interventi del Psr, con particolare riferimento alle misure per la formazione e il trasferimento delle conoscenze, per la cooperazione tra soggetti diversi della filiera e per la creazione di imprese extra agricole nei territori rurali. Tuttavia non possiamo accontentarci di questi interventi di carattere complementare: occorre senz’altro puntare ad un più pieno riconoscimento del ruolo del contoterzismo agrario, nell’interesse di tutto il settore primario”.

Confai ritiene che le imprese agromeccaniche debbano finalmente poter accedere, al pari degli altri operatori della filiera agricola, alle misure comunitarie che finanziano investimenti in strutture e tecnologia.

Le condizioni di bilancio per garantire tale opzione sarebbero alla portata dell’amministrazione regionale: infatti alla Regione Lombardia, per il periodo 2014-2020, toccheranno oltre 1,1 miliardi di euro, 131 milioni di euro in più rispetto ai sette anni precedenti. Molto dipenderà tuttavia dal ‘via libera’ che si attende dal governo circa l’inserimento dei contoterzisti agrari tra i potenziali percettori delle risorse stanziate dall’Ue.