Iulia Timoshenko è una donna libera

Il suo braccio destro Oleksandr Turchynov è stato eletto presidente del parlamento ucraino. Hanno votato per lui 288 dei 326 deputati presenti. Prende il posto di Volodimir Ribak, fedelissimo del presidente Viktor Ianukovich, dimessosi sabato mattina. Potrebbe essere lui il premier del governo di unità nazionale che sarà definito a breve. Il ministro dell’Interno è andato a Arsen Avakov, membro dell’opposizione. Sul sito web il ministero dichiara di servire “esclusivamente il popolo ucraino” e di “condividere pienamente il forte desiderio per un cambiamento rapido” ed esorta i cittadini a unirsi “nella creazione di un Paese europeo davvero indipendente, democratico e giusto”. Nella capitale è tornata la calma dopo la firma venerdì dell’accordo tra il presidente e i leader dell’opposizione parlamentare. Centinaia di persone rimangono però a piazza Indipendenza, il Maidan, che è da tre mesi in mano all’opposizione. La situazione in Ucraina è sotto il continuo monitoraggio di Unione europea, Stati Uniti e Russia. Ne hanno parlato Barack Obama e Vladimir Putin, in una telefonata definita “costruttiva” dal Dipartimento di Stato americano. I due leader si sono detti d’accordo perché l’intesa entri in vigore in tempi brevissimi. Depenalizzato il reato di “abuso di potere”, aprendo così la strada al rilascio di Yulia Tymoshenko, in carcere dal 2010 per un condanna a sette anni di detenzione. Il Parlamento ucraino poco dopo mezzogiorno ha votato la “liberazione immediata” della “pasionaria” della Rivoluzione arancione. L’ombra di Mosca, però, incombe sui risultati futuri dell’intesa. Il ministro dell’Economia russo, Alexei Ulyukayev, ha avvertito Kiev che il suo governo non ha ancora preso alcuna decisione sul versamento della seconda tranche da 2 miliardi di dollari di aiuti finanziari.