Rombiolo, inaugurato l’auditorium dopo 13 anni di attesa

Da teatro del calcio con la mitica Rombiolose, a luogo di cultura e di aggregazione sociale. L’area dove fino agli anni ’90 sorgeva il terreno di gioco, adesso ospita l’auditorium.  Un’attesa durata 13 anni. Ora Rombiolo ha a disposizione una struttura importante per la crescita culturale e di aggregazione sociale e rappresenterà un modello per tutto il territorio provinciale. L’inaugurazione nei giorni scorsi, con la partecipazione collettiva della popolazione, dei sindaci e degli amministratori che hanno segnato la storia di Rombiolo dagli anni ’80 ad oggi. E’ sicuramente un’opera ambiziosa, ma certamente esprime lo spirito di una comunità che, nella sua microstoria, ha dimostrato di essere una punta avanzata per quanto riguarda le opere di carattere socio-culturale.

In un frangente storico di forte crisi, in cui sembra che non ci sia spazio per guardare al futuro, sicuramente l’Amministrazione comunale di Rombiolo ha dimostrato di poterlo fare, e il sindaco Giuseppe Navarra, ha voluto consegnare, in prossimità della fine del suo mandato, un’opera che segnerà la storia della comunità, in grado di ospitare eventi che potranno far diventare questa località, dalle profonde radici agropastorali e artigianali, protagonista a livello territoriale e regionale. Lo ha lasciato intendere di fronte ai suoi cittadini che hanno gremito la platea dell’auditorium: “Una  grande emozione nell’aprire le porte – ha esordito, presentando l’opera dal palcoscenico – È stato realizzato un sogno. Un grande progetto che ha impegnato quattro legislature, che ci renderà orgogliosi. Sarà cuore pulsante della comunità per generare cultura in tutte le sue forme ed espressioni”. Un momento di commozione nel ricordare l’operaio che ha messo materialmente la prima pietra, Domenico Mazzeo nel 2001, scomparso. Ma non ha dimenticato di menzionare le figure dei due parroci che hanno creduto nel progetto, don Michele Pontoriero e don Giacomo Pata, i quali hanno dato l’assenso per l’utilizzo dell’area di proprietà della parrocchia. A far illustrare le caratteristiche della struttura, l’ingegnere Francesco Contartese,  autore del progetto. Dopo aver messo in luce le finalità con cui è stata concepita l’opera, ha elencato il costo dei diversi interventi che sono stati fatti dal 2001 (tre lotti), con un costo complessivo pari a 811mila euro, più iva. In sintesi, i costi totali, si aggireranno a circa un milione di euro.

Ma l’inaugurazione è stata l’occasione per fare una sorta di “amarcord” dei sindaci che hanno guidato negli ultimi 30 anni l’amministrazione comunale, a partire da Domenico Petrolo, la cui amministrazione ha avuto il merito di credere nel progetto, finanziando il primo lotto (fine anni Novanta). Significativo l’intervento di Vincenzo Restuccia, primo sindaco bianco, dopo il lungo dominio rosso (con l’indimenticabile “Padre Micu”, per trent’anni di seguito sindaco), ricordando la storica vittoria nel 1985; poi Giuseppe Barbuto, sotto la cui amministrazione è stata posata la prima pietra, ed infine Mario Ferraro, la cui amministrazione ha preceduto quella attuale.   Infine si sottolinea l’intervento di don Raffaele Arena (parrocchia di San Michele), il quale ha espresso soddisfazione per l’arricchimento culturale e sociale della comunità ma auspicando e ammonendo che l’opera venga rispettata.