Trieste, imprese regionali sottocapitalizzate bisogna crescere e aggregarsi

Le imprese cooperative prevedono, nel complesso, un basso livello della domanda per il primo quadrimestre del 2014. Lo rivelano le previsioni dell’Ufficio studi di Confcooperative secondo il quale, i principali fattori che ostacolano la ripresa sono, appunto, una domanda debole (per il 53,5 per cento), le difficoltà di accesso al credito e i problemi di liquidità (15 per cento), gli appalti al massimo ribasso (10,4 per cento). Previsioni più rosee – rivela l’indagine – da parte delle cooperative di maggiori dimensioni, per le quali si prevedono tassi di crescita superiori a quelli dell’economia nel suo complesso.

“La bassa patrimonializzazione e la limitata dimensione sono due fattori che ostacolano la capacità del sistema produttivo di riprendersi da quattro lunghi anni di crisi – spiega il segretario generale di Confcooperative Fvg, Nicola Galluà -. Ecco perché siamo impegnati a sostenere la crescita dimensionale delle imprese e le loro aggregazioni”. Una strada già percorsa con successo in diversi casi: quello più recente è senz’altro la fusione tra le cantine di Rauscedo e Codroipo che ha fatto nascere un’unica realtà da oltre 550 viticoltori e 1.200 ettari di vigneto.

Le imprese cooperative regionali con un valore della produzione superiore al milione di euro sono 128 (il 23 per cento delle cooperative revisionate da Confcooperative in Fvg nell’ultimo biennio), mentre quelle con un patrimonio netto superiore a 500 mila euro sono 62.

È interessante notare che solo una quota limitata delle stesse prospetta un ridimensionamento aziendale (il 5,1 per cento tra le grandi cooperative e il 14,6 per cento tra le pmi). Se la maggioranza prevede un consolidamento della propria situazione, una parte non irrilevante conta di espandersi (16,9 per cento) e una percentuale ancor più rilevante (17,9 per cento) ipotizza nel prossimo futuro di sviluppare diversi tipi di alleanze (comprese le fusioni).