Giugliano, omicidio di Antonio Iavarone è giallo

A dare conferme circa l’identificazione potrebbe essere il numero di matricola di una protesi alla gamba. L’uomo dato alle fiamme con la vettura è stato ucciso con un colpo di pistola alla testa. I Carabinieri avevano rinvenuto un’ogiva e una pistola 357 Magnum. La vettura è intestata ad una donna di 45 anni della zona ed era in uso al convivente della figlia. E ad essere “scomparso” è proprio Antonio Iavarone. Di lui si sono perse le tracce da giovedì pomeriggio, da quando è uscito con la vettura. Gli inquirenti attendono in ogni caso gli esami autoptici e i confronti derivanti dalla protesi che il cadavere aveva al femore sinistro. Le indagini si concentrano tutte su via Ripuaria, luogo dove è stata rinvenuta l’auto con il cadavere e in viale Parco della Noce dove vivono la convivente e altri parenti della vittima. Se il movente dovesse essere di matrice camorristica sarebbe atipico. Nessun sicario lascerebbe mai l’arma sul luogo del delitto. La matricola è abrasa e il calore del rogo ha eliminato le impronte digitali. La pistola scelta viene utilizzata per firmare il delitto di camorra. I boss la cedono ai killer che poi, una volta eliminata la vittima, esplodono l’ultimo colpo alla testa e poi riportano la pistola al capo di turno. Una sorta di ricevuta che comprova che il lavoro è stato fatto.

Da stabilire il motivo che ha spinto il killer ad agire con tanta efferatezza. Come i motivi che abbiano spinto i sicari ad appiccare le fiamme all’auto dopo l’uccisione della vittima. Sono tutti interrogativi che solo le indagini dei Carabinieri potranno dare risposte.