Formazione professionale per under 18, dalla Regione Toscana le risorse per avviare i corsi

Buone notizie per i ragazzi che, in Toscana, sono usciti anzitempo dalla suola  superiore e sono in attesa di poter accedere ai corsi di formazione professionale organizzati dalle Province, nell’ambito degli interventi per assicurare il diritto dovere alla formazione fino a diciottesimo anno di età. In alcune Province infatti, i corsi per l’anno formativo 2013-2014 non sono partiti a causa dei ritardi nella programmazione dei fondi europei per gli anni 2014-2020.
Per scongiurare il rischio di un vuoto nell’offerta formativa regionale, la giunta, su proposta dell’assessore alle attività produttive lavoro e formazione Gianfranco Simoncini, ha approvato una modifica agli indirizzi regionali per la formazione professionale che consentirà di utilizzare parte delle risorse assegnate alla formazione all’interno degli istituti professionali, per il finanziamento, in tempi rapidi, degli interventi per i drop-out da parte delle Province dove si sono formate liste di attesa.
“Abbiamo deciso di assegnare circa 3 milioni di euro – spiega l’assessore Simoncini – alle Province nelle quali si registra un fabbisogno per l’organizzazione dei corsi, riducendo le risorse destinate ad accompagnare i percorsi di istruzione e formazione professionale realizzati dagli istituti professionali di Stato per l’anno scolastico e formativo 2014-2015. La formazione dei giovani è per noi una delle principali leve per contrastare la crisi e avviare lo sviluppo, per questo abbiamo garantito la continuità dell’intervento, così come abbiamo fatto in tutti gli altri settori, anticipando 82 milioni di  risorse europee che serviranno fin dalle prossime settimane a sostegno del sistema delle imprese e dell’innovazione”.
La decisione è stata preceduta da una ricognizione delle richieste giunte dalle Province,  per evitare che le risorse aggiuntive possano essere utilizzate per finanziare corsi che non hanno, in partenza, un numero sufficiente di utenti e rischiano quindi di essere chiusi prima della conclusione.
 L’atto della giunta regionale specificherà che le Province,  all’atto dell’assegnazione delle risorse, dovranno fare riferimento alle preferenze espresse dai giovani rimasti esclusi in modo da  attivare quei corsi per i quali è effettivamente presente una richiesta espressa.
Sulla base dei fabbisogni rilevati, le risorse necessarie per attivare i corsi che non hanno potuto essere finanziati (2.041.076 euro) sono state così distribuite:
Firenze 1 milione e 50 mila euro; Livorno 795 mila euro; Lucca 257 mila euro; Massa Carrara 113 mila; Prato 359 mila; Circondario Empolese 366 mila euro.