Il maltempo mette in ginocchio la montagna veneta

“La montagna sta pagando due volte il maltempo che sta investendo il Veneto: per i danni e i disagi diretti ai residenti conseguenti alla neve e per gli effetti devastanti che questa situazione ha causato e sta causando al turismo invernale, una delle più preziose risorse economiche di queste aree e dell’intera provincia di Belluno”. Lo sottolinea l’assessore regionale Marino Finozzi, che ieri ha tracciato alla giunta un primo bilancio degli eventi e che venerdì si recherà personalmente nel bellunese. Le abbondanti precipitazioni nevose “stanno letteralmente mettendo in ginocchio il sistema economico del turismo di montagna –fa presente Finozzi che – un’attività economica strategica che nel periodo invernale è solitamente al suo culmine”. Oltre alla chiusura di strade, blocco di trasporto ferroviario, danni a fabbricati e a linee elettriche con blackout anche di lunga durata, si registrano ingenti danni alle attrezzature sciistiche, agli impianti di risalita, alla viabilità di accesso, agli edifici di supporto. Sono certamente coinvolti anchei rifugi alpini di alta quota, dove gli effetti saranno verificabili sono in primavera dopo lo scioglimento della neve. Molti turisti hanno disdetto le prenotazioni e quelli presenti vogliono andarsene e comunque non possono usufruire degli impianti sciistici. Tutto questo ha effetti economici pesanti, con una riduzione del fatturato delle imprese stimabile attorno al meno 20 – 40 per cento. E oltre al calo del fatturato complessivo, si registrano vere e proprie perdite di bilancio, quantificabili al momento dal 15 al 25 per cento rispetto all’anno precedente, perdite che si sommano a quelle dell’inverno 2012-2013. “Serve uno sforzo straordinario per poter ristorare almeno parzialmente il danno, chiedendo che con la dichiarazione dello stato di emergenza da parte del Governo vengano previste risorse specifiche. Come Regione stiamo studiando l’attivazione di una linea di credito speciale, in accordo con Veneto Sviluppo e le banche interessate, con misure di congelamento e rinegoziazione dei mutui e prestiti che gravano sulle imprese colpite da avversità. Mi auguro – conclude Finozzi – che nella discussione della finanziaria il Consiglio regionale si adoperi per fronteggiare lo stato di crisi del comparto turistico di montagna, riservandogli adeguate risorse finanziarie”.