Roma, torna la normalità scuole tutte riaperte

“Venerdì scorso su Roma, come su gran parte dell’Italia, si è abbattuto un fenomeno di portata gigantesca che i meteorologi definiscono ‘alluvione lampo’: secondo i dati forniti dal Cnr, in sole dodici ore è caduto il 15 per cento della pioggia che normalmente si riversa sulla Capitale in un anno”. Così il sindaco Ignazio Marino riferendo all’Assemblea Capitolina sull’emergenza maltempo. Un evento che ha richiesto uno sforzo eccezionale: “Ad oggi”, ha detto il Sindaco, “sono stati aspirati con le idrovore 500 milioni di litri di acqua piovana”.

700 sono stati gli interventi, di cui “duecento per la rimozione di alberi caduti e la messa in sicurezza di quelli fonte di potenziali pericoli, con centinaia di operatori su tutto il territorio comunale”. Di pari entità l’impegno sul fronte dei soccorsi: distribuiti “seimila pasti, di cui 900 in strutture di ricovero approntate per l’emergenza”. In molti casi il cibo è stato portato “a domicilio dai volontari a chi, pur avendo la casa agibile, è rimasto senza corrente elettrica o gas”. “Solo sabato scorso”, ha riferito Marino, “sono stati forniti 300 pasti a Prima Porta, per lo più ad anziani e famiglie che non hanno voluto abbandonare le proprie abitazioni”.

Le cifre dell’assistenza alloggiativa: ne hanno beneficiato “circa 300 persone presso strutture comunali, alberghi, residence e in una parrocchia”. Ed è stata prestata assistenza “a 160persone, evacuate da pericolosi insediamenti abusivi lungo la foce dell’Aniene”. Allontanamento senza il quale, ha sottolineato il Sindaco, si sarebbe rischiata una “immane tragedia”.

Quanto alle cause dei danni provocati dall’alluvione, il Sindaco ha posto l’accento sull’edilizia spontanea: “I sopralluoghi di questi giorni sono serviti, tra l’altro, a far emergere in modo drammatico un dato: in molte zone alluvionate esiste un’edilizia spontanea, nata decenni fa, che ha compromesso il delicato equilibrio idrogeologico della città, favorendo gli allagamenti”. “Un dato oggettivo che non si può rimuovere”, ha commentato Marino, “ma dal quale occorre ripartire”. Ponendo fine, in primo luogo, alle sanatorie: “Nessun condono sarà concesso per aree a rischio esondazione” Del resto “il protocollo per l’esame delle pratiche da parte dell’ufficio condono prevede che le pratiche stesse vengano inviate alla Protezione Civile. E fino a quando questa non si esprime, la pratica viene sospesa”. L’attuale amministrazione, ha ricordato il Sindaco, “non ha rilasciato, né intende farlo, permessi per nuove edificazioni in tutte le aree indicate a rischio di esondazione”. Nel contempo, “sul tema fognature sono stati sbloccati 60 milioni di euro fermi da sette anni a causa del Patto di Stabilità”; ed è stato avviato “un proficuo lavoro con i consorzi dei residenti per costruire la rete idrica e le fogne dove non ci sono”, anche “per mettere in sicurezza il territorio”.

Sempre sul versante cause e relativa prevenzione, il Sindaco ha poi parlato della rete delleacque di superficie: fossi, rigagnoli, marrane. Con il Centro Funzionale Regionale è allo studio “la gestione della piena controllata anche attraverso la diga di Corbara, monitorando il flusso all’idroscalo di Ostia”. Ed è in corso “una collaborazione tra Campidoglio e Autorità di bacino del Tevere, nata per studiare situazioni particolari ed estesa all’analisi di tutto il reticolo naturale secondario. Alla scadenza, prevista a giugno, la collaborazione sarà rinnovata inserendo anche il reticolo minore dei fossi superficiali”.

Sinergia, quella con l’autorità di bacino, che ha già dato frutti: “Già oggi”, ha detto il Sindaco, “esiste una carta del rischio idraulico, in fase di collaudo da parte dell’Autorità”. Una carta “che prima non c’era”, quando “nulla si sapeva dei pericoli causati dal reticolo delle acque di superficie, quello secondario e minore che, come si è visto in questi giorni, è fonte dei maggiori disagi e danni”. Il lavoro con l’autorità di bacino del Tevere, ha precisato Marino, si focalizza “sulle tre specificità del rischio idraulico a Roma: il territorio del Municipio X per i canali superficiali e di bonifica, gli allagamenti in città soprattutto nelle aree ex abusive, i problemi dei corsi d’acqua – Tevere, Aniene e affluenti –”.

Nel corso del suo intervento, Marino ha nuovamente ringraziato il presidente della Regione Nicola Zingaretti per la dichiarazione di stato di calamità naturale, decretato sabato 1 febbraio. Marino aveva già descritto a Zingaretti in una lettera le condizioni della Capitale all’indomani del nubifragio.

Venendo alla situazione attuale in città: prosegue il monitoraggio del Tevere e dell’Aniene. Secondo i dati del CFR (Centro Funzionale Regionale), i livelli idrometrici dei due fiumi risultano in diminuzione. Tevere, Aniene e affluenti continuano intanto a venir presidiati: tutti gli accessi alle banchine rimangono chiusi “fino a cessate esigenze”. E’ sempre il Centro Funzionale Regionale a comunicare che “dal primo pomeriggio del 3 febbraio 2014, e per le successive 24-36 ore, si prevede sui bacini Roma (D) e Aniene (E) rischio idrogeologico localizzato con criticità moderata (codice arancione)”.

Sul territorio romano restano attivi il Centro Operativo Comunale e le Unità di Crisi Locali in tutti i Municipi, sotto il coordinamento della Protezione Civile di Roma Capitale. Le operazioni interessano le aree maggiormente colpite da allagamenti e smottamenti: Piana del Sole, Stagni di Ostia, Ostia Antica e, a nord, via Frassineto a Prima Porta.

Intanto, fa sapere l’assessore alle Politiche Educative Alessandra Cattoi, è tornata alla normalità la situazione delle scuole romane: riaperte tutte quelle del X Municipio (Ostia-Acilia) e le altre sette che avevano chiuso “per danni e infiltrazioni nei quartieri più colpiti dal maltempo”. Risolte le emergenze, precisa l’assessore, “proseguiranno gli interventi negli istituti dove persistono criticità, mentre sono già in corso le valutazioni per una puntuale stima dei danni e per programmare lavori strutturali: interventi necessari non fino alla prossima pioggia, ma per risolvere in maniera duratura i problemi delle infiltrazioni, dei tetti, degli infissi”.

La Giunta capitolina, nella seduta del 3 febbraio, ha deliberato uno stanziamento di 10 milioni di euro per aiutare chi ha subito danni. A questo proposito l’assessore Cattoi ha fatto presente che “una parte dei 10 milioni servirà per un primo intervento nelle scuole che hanno subito maggiori danni a causa del maltempo”.

Per segnalazioni e richieste di intervento, chiamare la sala operativa h24 della Protezione Civile di Roma Capitale al numero 06-67109200 o al numero verde 800.854854. Per informazioni sulla viabilità, contattare invece la sala operativa della Polizia Locale al numero 06-67691, mentre per informazioni sui mezzi pubblici chiamare l’Agenzia per la Mobilità al numero 06-57003.