Padova, caccia in rete a foto e video del commercialista che filmava le ragazzine in via Ognissanti
Il timore è che il professionista di 75 anni di Caposampiero abbia realizzato le sue minacce. “Voglio rivederti, altrimenti metto in rete questa tua bella foto” era quanto scriveva. La foto, inviata alla vittima da terrorizzare, era stata ricavata da uno dei tanti filmati ripresi con la telecamera che lui stesso aveva installato e nascosto all’interno della tv sistemata davanti al letto nel piccolo appartamento al Portello, in via Ognissanti., la casa degli incontri a pagamento con donne, studentesse universitarie e ragazze adolescenti.
Apprensione per le decine di vittime del commercialista in pensione che filmava il sesso anche con minorenni, indagato per violenza sessuale, aggravata nei casi che coinvolgono le minori, tentata estorsione, molestie telefoniche e minacce. Hanno paura che qualche filmato sui loro incontri hard sia già sia finito sul web. Sconosciute le identità delle vittime che, convocate dai Carabinieri e messe di fronte ai filmati, in lacrime e disperate hanno ammesso di aver soddisfatto le richieste “particolari” del professionista stanco di frequentare prostitute esperte del sesso, attratto dalle ragazzine soprattutto di età tra i 15 e i 17 anni. Sono state alcune, fra loro, ad aver ricevuto da Sdc richieste di nuovi incontri sessuali nel mini appartamento preso in affitto al Portello, nonostante il rapporto fosse stato chiuso. Di 4 o 5 ragazzine l’anziano si sarebbe invaghito tanto da voler tornare a fare sesso con loro a ogni costo. Tra le “preferite”, una ventiduenne padovana che ha denunciato l’uomo facendo scattare l’inchiesta. Così è stata messa a segno una perquisizione nella villa di Camposampiero dove l’uomo vive, separato, e l’appartamento al Portello. Sequestrati il suo pc e i cellulari, oltre a circa 50 dvd hard, un migliaio di fotografie compromettenti. Si tratta di materiale realizzato negli ultimi dieci anni. Trovati anche “giocattoli” erotici e pasticche di Viagra. Nella rubrica del cellulare le vittime erano registrate. Accanto al recapito telefonico, il soprannome “Bijoux”, “Boccadirosa”, “Maestrina”, “Leonessa.