Serra San Bruno, all’Einaudi Giornata della memoria nel segno della resistenza delle donne

Per la ricorrenza della giornata della memoria domani lunedì 27 gennaio, importante proiezione nell’aula Magna dell’Istyituto d’istruzione superiore “L.Einaudi” con inizio alle ore 10.30 del docu-film “Anna, Terese e le Resistenti del giovane regista Matteo Scarfò.

 L’opera cinematografica ripercorre la storia di Anna Magnani e di Teresa Talotta Gullace, la donna che ispirò il film più celebre dell’attrice romana, “Roma città aperta”. Due personaggi che senza incontrarsi mai si unirono indissolubilmente. Nella ricostruzione dei fatti che ruotano intorno a queste due figure emerge il ruolo delle donne durante la guerra, la tragedia dell’occupazione di Roma, i bombardamenti, le vite di coloro che fecero grande il cinema italiano e il viaggio all’interno della memoria di un soldato italo-americano: una ricostruzione basata su eventi e testimonianze reali tra cinema teatro e documentario  (tra gli interpreti Nick Mancuso, Antonella Civale, Patrizia Furfaro, Mariano Rigillo, Antonio Tallura).

 Alla proiezione, oltre al dirigente scolastico Antonino Ceravolo, è prevista la partecipazione di  Giovanni Scarfò, padre del regista il quale ha curato, insieme al figlio Matteo, la sceneggiatura e il montaggio del docufilm che verrà proiettato. Scarfò presenterà le caratteristiche dell’opera e il significato del lavoro cinematografico che è stato compiuto nel docufilm. Il regista ha alle spalle una lunga esperienza nel campo della cinematografia sia come direttore artistico della Cineteca della Calabria che come presidente dell’Associazione “Art Production” e vicepresidente del Centro Ricerche e Studi “Francesco Misiano”; ma la sua attività  si è orientata secondo la direttiva di una  promozione  umana e sociale nel campo della cultura cinematografica, con la pubblicazione di articoli, saggi, libri, regie cinematografiche e la realizzazione di programmi televisivi e. Tra gli altri si ricorda il libro “Corrado Alvaro al Cinema”,”La Calabria nel cinema”, “Cinema e Mezzogiorno”. Importanti inoltre sono stati la realizzazione di programmi televisivi per la Rai e per il TgRai Calabria e diversi lavori cinematografici (Melissa 49/99, Il caso Misiano). Infine di recente un lavoro sulla figura di Umberto Zanotti Bianco per la ricorrenza dei cinquant’anni dalla sua morte “Bellezze e Rovine, il Mezzogiorno-l’Italia – di Umberto Zanotti Bianco”.

La protagonista Teresa Gullace, che ispirò Roberto Rossellini nel celebre film “Roma città aperta”, interpretata da Anna Magnani che la consacrò come una delle attrici più significative della cinematografia italiana e mondiale, era nata a Cittanova nel 1907. Trasferitasi in giovane età a Roma, aveva 37 anni quando è stata uccisa dai nazisti.  Madre di cinque figli era in attesa di un sesto. Il marito Girolamo Gullace, venne arrestato il 26 febbraio del 1944, durante un rastrellamento. Teresa insieme ad altre donne andò a reclamare la mattina del 3 marzo. Tra le manifestanti erano presenti un cospicuo numero di militanti della resistenza romana. Secondo le testimonianze della partigiana Laura Lombardi Radice e di altri testimoni, venne uccisa da un soldato tedesco vedendola avvicinarsi alla caserma. Lo sdegno e la rabbia montarono rapidamente. La protesta fu tale che i nazisti furono costretti a liberare il marito Girolamo Gullace. Nei giorni successivi la tragica storia divenne una delle icone della resistenza e numerosi gruppi partigiani cittadini, dai Gruppi di azione patriottica allo stesso Comitato di Liberazione nazionale, resero Teresa Gullace uno dei simboli della resistenza e della loro lotta. “Roma città aperta” è considerato il manifesto del Neorealismo e uno dei capolavori assoluti del cinema mondiale. Oltre che dal film di Rossellini, la figura e la vicenda di Teresa Gullace, sono state celebrate anche dal presidente della Repubblica Giovanni Leone, che nel 1977 la insignì della Medaglia d’oro al merito civile. Al suo nome inoltre è dedicata una lapide in Viale Giulio Cesare dove è stata uccisa.