Bolgare, svolta nelle indagini sulla morte di Bushi Behexhed

Si fa chiarezza sulla sparatoria della notte tra il 23 e il 24 novembre a seguito della quale era morto un albanese di 26 anni, Bushi Behexhed, incensurato, colpito sotto la scapola sinistra dal proiettile esploso da un carabiniere del Nucleo Radiomobile di Bergamo dopo che la vittima, al volante di una Mercedes rubata a Martinengo con due complici, non si era fermato ad un posto di blocco.

Proseguendo la corsa l’auto aveva investito il Carabiniere, colpendolo ad un ginocchio. I fuggitivi, secondo le contestazioni, poco prima avevano messo a segno un colpo al bar ”In Piazza” di Villongo, rubando una slot machine.

I Ris hanno stabilito che a sparare il colpo mortale non sarebbe stato il Carabiniere investito dall’auto, ma un suo collega, sempre del Nucleo Radiomobile di Bergamo, che al momento della sparatoria si trovava posizionato in strada, sul lato sinistro della Mercedes che gli è sfrecciata a fianco. Gli specialisti del Ris hanno confrontato le rigature del proiettile.

Nell’indagine del pm Giancarlo Mancusi l’ipotesi di reato rimane sempre quella di omicidio colposo e eccesso colposo di legittima difesa e riguarda i due militari e un collega, che quella notte era con loro al posto di blocco.

Il colpo che ha provocato la morte di Bushi Behexhed è l’unico che è stato sparato contro la Mercedes; gli altri sono stati sparati dai militari in alto. Una pattuglia dei carabinieri di Grumello stava inseguendo la Mercedes, che giunta al rondò della Paloscana a Bolgare, si era imbattuta nel posto di blocco. Bushi era ripartito di colpo e aveva investito uno dei militari. Cadendo il Carabiniere aveva fatto partire un colpo, che è sempre stato ritenuto quello mortale. La vettura si era schiantata contro un cartello stradale. I due complici di Bushi erano riusciti a scappare nei campi circostanti.