Claudio Abbado, il dolore della Toscana

“In Toscana abbiamo un motivo di dolore in più per la morte di Claudio Abbado: il ricordo di quanto il maestro ha fatto a servizio di una musica capace anche di contrastare il disagio giovanile”. Così Enrico Rossi, presidente della Regione Toscana, appresa la notizia della morte del grande direttore d’orchestra.

E’ di pochi giorni fa l’annuncio del master universitario a Firenze, unico in Italia, per preparare operatori musicali che animeranno cori e orchestre giovanili e infantili impegnate, secondo il metodo del venezuelano Jose’ Antonio Abreu, sul fronte del contrasto al disagio. “Era stato proprio il maestro Claudio Abbado – ricorda Stella Targetti, vicepresidente e assessore toscano all’istruzione – a portare in Italia il metodo Abreu e questo aumenta ancora di più, se possibile, l’intensità della luce portata da Abbado a servizio della cultura in un contesto che di cultura, e di armonia, ha un bisogno enorme”.

Sul suo profilo Facebook il presidente Rossi ha usato una citazione del presidente Obama (“Tagliare i fondi alla cultura è come pensare di alleggerire un aereo troppo carico togliendo il motore”) per sostenere che “il miglior modo per ricordare e celebrare Abbado è ripartire da questa consapevolezza”.

Cristina Scaletti, assessore regionale alla cultura, aggiunge un doppio ricordo: la decisione del maestro di donare il suo stipendio di senatore a vita ai ragazzi della Scuola di Musica di Fiesole e la scelta di dirigere gratuitamente l’orchestra del Maggio Musicale Fiorentino. “Gesti nobili, di rara sensibilità,che dimostrano un profondo amore per la musica ma soprattutto per il futuro”.