Si inaugura a Roma il settimo Circolo de Il Borghese

“Tornano a Roma i ‘Circoli de Il Borghese’ – aggregazione movimentista della storica rivista fondata nel 1950 da Leo Longanesi e diretta per oltre un trentennio da Mario Tedeschi. A inaugurarli con noi, a Palazzo Ferrajoli in piazza Colonna, martedì 14 gennaio 2014 dalle ore 17.30 saranno presenti Luigi Sassi, presidente onorario e promotore dei Circoli, il direttore Claudio Tedeschi e Luciano Lucarini, editore de Il Borghese”.

E’ quanto si legge in una nota dei coordinatori dei Circoli, romano e nazionale, Massimiliano Pirandola e Riccardo Corsetto.

Da sottolineare che, con l’evento di martedì a Palazzo Ferrajoli, si inaugurà in ordine cronologico il settimo Circolo de Il Borghese.

“Quel Borghese – proseguono i due coordinatori – su cui scrissero i più grandi nomi del giornalismo e della cultura italiana, da Giuseppe Prezzolini a Indro Montanelli, e che Tedeschi padre traghettò con ineguagliato successo dall’Italia rurale dei primi anni del Dopoguerra agli anni delle grandi trasformazioni sociali tra i ’60 e gli ’80. La rivista – che rappresenta un inestimabile patrimonio culturale nel panorama del pensiero politico – sta sostenendo la fondazione di circoli organizzati dai lettori, dai cittadini e dalle forze produttive del Paese, per colmare il vuoto di una politica inconcludente e non rappresentativa. I primi circoli de Il Borghese – si legge ancora  – nacquero nel ‘55 per scongiurare il comunismo e la corruzione dei partiti nella Prima Repubblica, oggi rinascono per arginare i pericoli del mondialismo, e la corruzione della Terza Repubblica”.

“In occasione della presentazione del circolo romano, Fabio Torriero, illustrerà le tesi del saggio “La Destra che tornerà. (Dopo Silvio Berlusconi)”:  libro-manifesto che il giornalista e politologo ha firmato per la collana ‘I libri del Borghese’, analizzando la crisi che sta investendo il centro-destra italiano, e individuando quei principi non negoziabili su cui incardinare una nuova fase costituente per una destra identitaria ma non nostalgica. Moderna ma non sradicata”.