Lodi, nuovo canile anche il Consiglio di Stato respinge il ricorso contro il Comune

Dopo il Tar della Lombardia, anche il Consiglio di Stato ha respinto il ricorso presentato contro il nuovo canile comunale da 6 persone (in parte residenti nei pressi dell’area dove sta sorgendo la struttura, in parte proprietari di immobili in zona). La sentenza, decisa il 12 novembre scorso e depositata il 27 dicembre, è stata resa nota al Comune in questi giorni: “Ne prendiamo atto positivamente – dichiara il sindaco, Simone Uggetti – confortati dal fatto che anche in appello sono state riconosciute la legittimità e la regolarità dei provvedimenti che erano stati impugnati”. Nel dettaglio, il ricorso riguardava le delibere di giunta con le quali nel 2011 vennero approvati l’acquisto da Astem Spa dell’area da destinare al nuovo canile e la sua concessione in diritto di superficie all’Associazione per la Difesa del Cane e le delibere di consiglio comunale (anche in questo caso risalenti al 2011) sull’approvazione del Piano di Governo del Territorio e del Piano di Zonizzazione Acustica. Definendo infondato l’appello, il Consiglio di Stato ha stabilito (tra gli altri elementi considerati) la piena competenza della giunta a deliberare l’acquisto dell’area e la sua concessione, nonché la conformità dell’area prescelta a ospitare una struttura come quella del canile. Respinte anche le obiezioni relative a presunte violazioni di leggi e regolamenti comunali nella concessione diretta dell’area, che è invece solidamente motivata dai fini sociali dell’iniziativa e da elementi di opportunità oggettivi quali la mancanza di canili in città e la scadenza della concessione dell’area situata in altro Comune (Borgo San Giovanni) dove aveva sede il canile di cui anche Lodi si serviva in regime di convenzione. In merito alla questione del rispetto delle distanze, il Consiglio di Stato ha poi rilevato come le cascine Fanzago e Zumana (dove risiedono due degli appellanti) non si trovino ameno di 100 metri dall’area del canile, mentre gli altri 4 appellanti risiedono a ben 2 chilometri di distanza. La collocazione del canile è inoltre coerente anche con le norme igieniche, che non dispongono nulla “in materia di fasce di rispetto quando si tratti di cani, ponendo limiti solo per altre razze di animali (bovini, suini, avicoli)”. Anche la presunta “indeterminatezza della tipologia del canile” rappresenta per il Consiglio di Stato una questione infondata, perché la struttura rientra invece tra quelle di utilità pubblica indicate dal regolamento regionale. Oltre a respingere il ricorso, il Consiglio di Stato ha quindi condannato la parte appellante al pagamento delle spese di lite, quantificate in favore del Comune in misura di 3.000 euro. “Il nuovo canile – commenta il sindaco – è una struttura di servizio essenziale non solo per Lodi ma per un’ampia area del Lodigiano; bisogna infatti ricordare che l’iniziativa è stata promossa in collaborazione con la Provincia ed altri 35 Comuni, che ne usufruiranno, dotando finalmente il territorio di un canile a norma con il regolamento regionale ed idoneo a garantire le funzioni richieste dall’Azienda Sanitaria Locale. E’ proprio in virtù di questi requisiti che il progetto ha beneficiato di un significativo contributo economico della Regione Lombardia”. I lavori di realizzazione, avviati nel 2013, sono nel frattempo sostanzialmente conclusi ed il canile è pronto per l’imminente apertura.