Tropea, in via Crigna aria irrespirabile e dannosa per la salute

E’ tornato con la sua famiglia a Tropea per godersi le vacanze natalizie ma per Luigi Angiò, docente alla Facoltà di Medicina dell’Università di Messina, la permanenza nella sua città “natale” ha il disagio dell’odore acre del fumo.

Un odore che gli ha rovinato anche le vacanze estive degli ultimi due anni. Da quando, nell’estate del 2012, nell’immobile adiacente al suo, ubicato nella centrale  via Crigna, è stata aperta una pizzeria con forno a legna e la  canna fumaria ha iniziato a sputare fumi e pulviscolo sulla sua terrazza che, affacciata sulla piazza principale della rinomata cittadina turistica, è divenuta così off limits.

“L’aria è irrespirabile e dannosa per la salute, le scorie di combustione  me le ritrovo finanche dentro casa. Per non dire che una parete divisoria tra la mia abitazione e il  vano  in cui è ubicato il forno raggiunge la temperatura di ben 63°. Il danno maggiore è mio ma tutti i vicini soffrono in silenzio  il disagio. Basterebbe un filtro adeguato per risolvere il problema”, sottolinea il chirurgo. Questi per vedere tutelato quello che ritiene essere “il suo diritto a poter fruire liberamente dei suoi spazi abitativi” si è rivolto con esposti e denunce a tutte le autorità: Direttore Generale dell’ASP 8, Sindaco di Tropea, ARPACAL e Prefettura di Vibo Valentia,  Tribunale Civile con ricorso d’urgenza e, da ultimo, alla Procura della Repubblica, cui ha anche segnalato le omissioni perpetrate dai vari Uffici ai quali si era rivolto. Il risultato? “Il funzionario dell’Asp dopo un sopralluogo ha rilevato una serie di illegittimità fissando rigorose prescrizioni al titolare, che mai vi ha ottemperato. L’ARPACAL e la Prefettura di Vibo Valentia non hanno mai dato una risposta ufficiale. Il Responsabile dell’Urbanistica del Comune di Tropea, riconoscendo che «le opere edilizie descritte …. sono state eseguite abusivamente», dopo un anno dal primo esposto ha ingiunto con  ordinanza la rimozione della canna fumaria, non eseguita né fatta eseguire però entro i 10 giorni prescritti e neppure in seguito. La causa civile ex articolo 700 intentata a settembre 2013 è stata rinviata al 27 febbraio del 2014”, racconta Angiò, sigillato nella sua abitazione mentre il fumo continua ad uscire dalla canna fumaria ammorbando l’aria che di natalizio, per lui e la sua famiglia, ha poco.