Lecce, via libera per l’apicultura al Parco di Rauccio

Prende il via in questi giorni un importante sperimento naturalistico presso una delle aree in dote al Parco Naturale Regionale Bosco e Paludi di Rauccio. Si tratta dell’installazione di ben 60 arnie per apicultura realizzata a cura dell’Associazione La Fenice sotto la supervisione del WWF Salento e il coordinamento dell’Assessorato alle Politiche Ambientali di Andrea Guido e dell’Autorità di Gestione del Parco presieduta dallo stesso. L’obiettivo è quello di propagazione delle specie vegetali coltivate e naturali mantenimento dell’equilibrio ambientale favorendo la biodiversità degli ecosistemi.

E’ lo stesso Assessore Guido ad illustrare il progetto: “L’equilibrio e l’armonia delle aree naturali e semi-naturali nel nostro territorio, rimasti relativamente integri nei secoli passati, sono stati progressivamente e profondamente alterati negli ultimi decenni. Oggi un’indispensabile attenzione e controllo della qualità dell’ambiente impone azioni mirate e concrete per la sua salvaguardia in tutti i suoi aspetti. Ciò è ancora più vero quando si tratta di parchi e riserve naturali, aree di immenso valore storico-scientifico-paesaggistico e turistico, importanti volani di valorizzazione culturale ed economica del territorio.

In questo quadro di riferimento, una delle iniziative che quest’Autorità di Gestione del parco di Rauccio, sta promuovendo, con la collaborazione del WWF Salento, è quella di stimolare attività pienamente sostenibili e di qualità che consentono da una parte, un biomonitoraggio dell’ambiente naturale e rurale e dall’altra, delle interessanti ricadute economiche per la collettività.

Si è così concretizzata una collaborazione, senza alcun onere per l’Amministrazione, con gli operatori dell’Apicoltura La Fenice di Lecce che ha installato 60 arnie circa nell’area pre-parco. Com’è ampiamente risaputo e accertato scientificamente a livello planetario, le api sono degli insetti particolarmente importanti per tutta una serie di motivi. In sintesi:

  • sono un ottimo indicatore biologico perché rivelano la presenza di prodotti chimici (es.: fitofarmaci) e capaci di indicare l’inquinamento di metalli pesanti e radionucleidi contaminanti le aree coltivate e naturali. Non solo. Permettono anche la “campionatura” di tutte componenti ambientali quali suolo, piante, acqua, aria, organismi vegetali;
  • costituiscono un elemento insostituibile nell’attività d’impollinazione (attività “pronuba”) e quindi di propagazione delle specie vegetali coltivate e naturali. È stato dimostrato scientificamente che un allevamento di api spesso consente di sostituire totalmente gli insetti pronubi spontanei ormai rarefatti o spesso scomparsi dalle nostre campagne. Senza le api, infatti, non sarebbe possibile produrre ortaggi, frutta, foraggi e sementi di qualità. È evidente, dunque, il contributo delle api alle produzioni agrarie e, più in generale, al mantenimento dell’equilibrio ambientale favorendo la biodiversità degli ecosistemi;
  • consentono un’importante ricaduta economica grazie alla produzione di miele di qualità e di molti altri prodotti come cera, pappa reale e propoli particolarmente utili nell’alimentazione e nella preparazione di cosmetici e farmaci;
  • sono un importante argomento di ricerca e studio in molti ambiti quali l’educazione ambientale ed alimentare.

L’apicoltura nel parco, quindi, può essere un valido e concreto strumento di valorizzazione del territorio in molti suoi aspetti e una preziosa occasione per trasmettere amore e rispetto per la natura”.