Lavello, il grano di origine estera strozza i produttori cerealicoli lucani

A lanciare il grido d’allarme è il Gruppo Interesse Economico cerealicolo aderente alla Cia e dalla Cooperativa Unità Contadina alla quale aderiscono un migliaio di cerealicoltori di Lavello, Melfi e Venosa, con una produzione di circa 200 mila quintali di grano l’anno. “Accade in queste settimane – afferma Maurizio Carretta presidente di Unità Contadina – che il grano canadese classificato numero tre, a differenza dei nostri parametri qualitativi, da considerare di qualità “media” è quotato a 30 euro al quintale contro i 25,5 euro al quintale del nostro grano che risponde a qualità decisamente migliori, perché classificato con 12 proteine e peso specifico 80. Le quotazioni del grano del lavellese-melfese-venosino sono persino al di sotto di quelle dei listini delle borse pugliesi e nazionali di grano-cereali”.

«La situazione –  denuncia il Gie – è diventata insostenibile perché noi della struttura di conferimento siamo costretti a rimetterci per tenere fede all’impegno economico con i nostri associati. Le istituzioni devono intervenire almeno garantendo lo stesso prezzo del nostro grano con quello estero e per vigilare sui signori dei molini e della pasta che volteggiamo come avvoltoi sulle nostre teste, uccidendo il granaio della Basilicata”. I produttori rivendicano l’adozione del Piano Cerealicolo Regionale in sinergia con il Piano nazionale.